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Dave Grohl e Ringo Starr raccontano la perdita di Kurt Cobain, John Lennon e George Harrison. L'intervista

In un’intervista congiunta i due musicisti raccontano del loro dolore per la perdita di Kurt Cobain, John Lennon e George Harrison.

Dave Grohl e Ringo Starr raccontano la perdita di Kurt Cobain, John Lennon e George Harrison. L'intervista

31/10/2019

Per molti musicisti, perdere un compagno di band è come perdere un familiare: quando si lavora, si va in tour e si trascorre quindi molto tempo insieme, alla fine i componenti di una band diventano come una grande famiglia. La dolorosa esperienza di dover dire addio a un caro amico, nonché collega, accomuna, ad esempio, Dave Grohl e Ringo Starr. I due musicisti hanno raccontato cosa significa vivere una tragedia simile in un’intervista congiunta per Rolling Stone. 

La conversazione è iniziata con Dave Grohl che ha voluto sottolineare come la sua passione per i Beatles lo abbia spinto a imparare a suonare uno strumento musicale. “La prima volta che ho ascoltato i Nirvana – gli ha risposto Ringo Starr – ho pensato che fosse una band grandiosa. Kurt Cobain trasmetteva davvero una grande emozione ed è proprio questo ciò che amavo di lui. Sono un tipo sentimentale. Penso che nessuno possa mettere in dubbio la grandezza dei Nirvana”.

In seguito, il discorso si è inevitabilmente spostato sulla morte di Kurt: “Non so come sia andata la storia – ha proseguito l’ex Beatles – e non è una storia che riguarda solo lui, purtroppo nel mondo della musica capita spesso di perdere delle persone prematuramente. Riuscite a immaginare quanto possa essere stato duro affrontare una cosa simile? – ha chiesto per poi proseguire – quando John se n’è andato io mi trovavo alle Bahamas. Stavo parlando al telefono con i miei figliastri che si trovavano a Los Angeles quando a un certo punto mi hanno detto ‘È accaduto qualcosa a John’. Poi mi hanno richiamato e mi hanno detto ‘John è morto’. E io non sapevo cosa fare. Ancora oggi mi turba il fatto che un bastardo gli abbia sparato”. 

Proprio come la morte di Lennon, anche quella di Cobain è stata del tutto inaspettata: “Quando è morto ho capito che non esiste un modo giusto o sbagliato per sfogare il proprio dolore – ha detto Grohl – il dolore prende le forme più strane. Ti senti stupido. Poi ricordi le cose belle. In seguito ripensi anche ai momenti difficili. Io ho dovuto mollare la musica per un po’ di tempo. Non riuscivo nemmeno ad accendere la radio”.

Eppure, poi è stata proprio la musica a tirarlo fuori da quel periodo buio: Dave ha iniziato a sfogarsi scrivendo le sue prime canzoni ed è così che sono poi nati i Foo Fighters. Per quanto riguarda le canzoni dei Nirvana, Dave ha ancora delle difficoltà a suonarle: “In 26 anni sono ben poche le volte che le ho suonate – ha detto – purtroppo in un certo senso per me sono off-limits. Quando io e Krist ci siamo riuniti ho provato una strana sensazione. È come ritrovare un amico della band, ma c’è comunque qualcosa che manca”.

Infine, Ringo Starr ha raccontato di quando ha dovuto affrontare anche un’altra grave perdita, quella di George Harrison. Poco prima di morire, George si offrì di accompagnare l’amico a Boston per stargli vicino visto che sua figlia avrebbe dovuto operarsi di lì a breve. “Quante persone ti dicono cose così belle? Quante persone si donano davvero completamente?”, si è chiesto Ringo Starr ripensando all’affetto che l’amico gli ha dimostrato persino in quelle circostanze. Di fronte a questi racconti di dolore e di perdita, consola, però, il fatto che questi grandi artisti scomparsi vivano ancora oggi nella musica meravigliosa che hanno donato al mondo.

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