Rock News
29/08/2019
A 11 anni da 4:13 Dream, tra pochi mesi potremmo finalmente ascoltare il nuovo attesissimo album dei Cure. Di recente la band, impegnata in un tour mondiale che si concluderà a ottobre negli Stati Uniti, ha fatto sapere che il nuovo disco sarà ultimato entro il 2019.
In un'intervista di qualche settimana fa, inoltre, Robert Smith ha spiegato che questo album sarà ancora più oscuro e malinconico di tanti altri della carriera della band. Oggi il cantante è tornato a parlarne spiegando che a ispirarlo sono state alcune esperienze negative che ha vissuto negli ultimi anni.
“Questo disco va molto sulla parte più scura dello spettro. Di recente ho perso mia madre, mio padre e mio fratello e ovviamente questo ha avuto un effetto su di me – ha spiegato Smith al Los Angeles Times – ad ogni modo questo nuovo disco non è inesorabilmente cupo e tenebroso. Evoca delle immagini con i suoni e in questo è simile a ‘Disintegration’. Ho cercato di creare una grande tavolozza, una grande cascata di suoni”.
Il frontman della band ha anche rivelato il titolo provvisorio del disco: “È Live From the Moon perché sono rimasto affascinato dal 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna dell’Apollo. Avevamo un’enorme luna appesa sul soffitto in studio di registrazione e un sacco di roba su questo tema sparsa intorno. Sono sempre stato un appassionato di astronomia”. Ma questo potrebbe non essere il titolo finale; la band probabilmente lo stabilirà a breve, non appena si rimetterà al lavoro, dopo il concerto che si terrà il 31 agosto in California: “Torneremo in studio tre giorni dopo lo show a Pasadena così potrò completare le parti vocali che, come sempre, sono quelle sulle quali si regge tutto l’album. Continuo a ritornarci su e a registrarle di nuovo, ed è una cosa stupida. A un certo punto dovrò dire che andranno bene così”.
L’idea di Robert Smith è quella di far uscire l’album al più presto: “Nelle mie intenzioni dovrebbe essere una release del 2019 – ha spiegato a NME – e sarei molto amareggiato se non dovesse essere così. A un certo punto dovrò dire basta, va bene così, altrimenti continueremmo a registrare all’infinito come ci è già capitato in passato e tanto non si migliora. Tuttavia – ha continuato – in generale sono una persona molto più equilibrata rispetto a 10 anni fa. Ho fatto esperienza della parte più oscura della vita, nel vero senso della parola”.
Per Robert Smith l’aver sperimentato il dolore in forme che forse prima non conosceva ha dunque influito molto anche sul processo creativo della sua musica: “Prima ero solito scrivere di cose che pensavo di aver capito. Adesso, invece, le capisco davvero – ha spiegato – i testi che ho scritto per questo album, almeno per me a livello personale, sono più autentici. Sono più sinceri. E forse è proprio per questo che il disco in questione è un po’ più cupo e tenebroso. Penso di aver voluto fare qualcosa per cercare di esprimere il lato più oscuro di ciò che ho vissuto negli ultimi anni, ma in un modo che possa coinvolgere le persone”.
“Alcuni album come Pornography e Disintegration – ha aggiunto – sono in un certo senso interamente su uno stesso tema. Ho mitigato un po’ Disintegration inserendo canzoni come Lullaby e Lovesong, ma penso che questo nuovo disco sia come Pornography perché non c’è alcuna canzone che ne alleggerisca un po’ il mood”.
Nell’attesa di poter quindi ascoltare il racconto della “parte più oscura della vita”, nel frattempo il prossimo 18 ottobre i Cure pubblicheranno un cofanetto composto da due film concerto. Il primo è CURÆTION-25: From There To Here | From Here To There, opera sull’esibizione al Meltdown Festival del 2018 a Londra, show durante il quale la band ha eseguito una canzone di ciascuno dei 13 album di inediti pubblicati in carriera. Il secondo, invece, è Anniversary: 1978-2018, film concerto che farà rivivere il grande show tenutosi a Hyde Park per il 40esimo anniversario di carriera dei Cure. Il cofanetto in edizione limitata sarà disponibile in 2 Blu-ray o 2 DVD con annesso libretto, oppure in 4 CD.
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