Rock News
22/05/2025
«Ho sempre fatto le cose a modo mio. Ho suonato la chitarra a modo mio e ho affrontato le difficoltà della vita a modo mio. Non sono mai sceso a compromessi e sono ancora qui. Se me lo merito o no, questa è un’altra storia».
Sono le parole con cui nel 2007 Slash ha presentato la sua autobiografia, scritta insieme al giornalista di Rolling Stone Anthony Bozza, un ritratto realistico, entusiasmante ma anche drammatico della vita da rockstar del chitarrista dei Guns’n’Roses. Sulla copertina c’è una frase che riassume le quasi 500 pagine del libro: “Può sembrare estremo, ma non significa che non sia successo”.
Nato il 23 luglio del 1965 in Inghilterra, cresciuto a Los Angeles con la madre Slash ha iniziato a suonare nel 1979 con il suo amico di infanzia Steven Adler (il suo primo strumento era il basso), poi scopre la chitarra elettrica grazie ad un insegnante della Fairfax Music School che gli fa ascoltare i Rolling Stones, i Led Zeppelin, i Cream, a 14 anni rimane folgorato da Joe Perry degli Aerosmith e suona per dodici ore al giorno, entrando nella scena rock di Los Ageles (la sua prima band si chiama Road Crew dal titolo di una canzone dei Motiorhead) con la sua personalità travolgente, la dedizione assoluta allo strumento e una energia incontrollabile sul manico della Gisbon Les Paul.
Il successo arriva subito con i Guns N' Roses e il debutto esplosivo del 1987, Appetite for Destruction che vende 18 milioni di copie negli Stati Uniti, e dalla relazione esplosiva con Axl Rose e gli altri membri della band (Duff McKagan, Matt Sorum che sostituisce Steven Adler, Izzy Stradlin e Dizzy Reed) arriva anche una delle carriere da rockstar più sfrenate di sempre. «Fu una serata memorabile» scrive Slash nella sua biografia raccontando gli anni in cui dai locali del Sunset Strip si è ritrovato in tour in tutto il mondo per due anni dopo l’uscita di Use Your Illusion I e II, numero due e numero uno in classifica nel settembre 1991, «Il tipo di serata che io non ricordo completamente, ma per la quale verrò certo ricordato».
Una delle sue notti più pericolose è stata raccontata da John Reese, tour manager dei Guns N' Roses dal 1989, in un episodio della serie di documentari del canale televisivo americano VH1: «Eravamo in hotel, durante una delle 194 date dell’Use Your Illusion Tour e sono stato svegliato da una chiamata della reception: “Mr. Reese, uno dei membri della sua band è svenuto in corridoio davanti all’ascensore”. Sono corso fuori e ho trovato Slash praticamente morto. Non aveva polso».
I medici lo rianimano e Slash torna in vita e sul palco. La sua esistenza al limite si interrompe nel 2001 quando a 35 anni gli viene diagnosticata una grave insufficienza cardiaca e impiantato un defibrillatore nel cuore. Gli avevano dato poche settimane di vita, ma Slash sopravvive, è sobrio dal 2006 e continua a suonare la chitarra a modo suo e a vivere in tour con i Guns N' Roses.
I Guns N' Roses saranno in concerto in Italia il prossimo 8 luglio al Circo Massimo di Roma
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