Rock News
26/06/2019
Quello del Wembley Stadium di Londra è un palco ambito da tutte le rock band del mondo: esibirsi in questa enorme arena è infatti un grande traguardo nella carriera di qualsiasi musicista. Nel caso dei Foo Fighters, la prima esibizione nello stadio londinese risale al Live Earth del 2007, la maratona di livello globale organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su temi di grande importanza, come il surriscaldamento globale e il rispetto per l’ambiente.
Per quella grande occasione furono organizzati concerti in otto città diverse, tra le quali, appunto, anche Londra. Come accade a festival o eventi come questo, di solito l’ordine di esibizione degli artisti invitati segue una sorta di “scala di importanza”, ossia si inizia dall’artista meno noto fino ai big della musica che si esibiscono per ultimi per coronare la serata.
“Quella sera al Wembley Stadium c’erano i Metallica, Madonna, i Beastie Boys, i Genesis, i Red Hot Chili Peppers, le Pussycat Dolls e tanti altri – ha ricordato Dave Grohl durante un’intervista con Nick Ruskell – insomma, c’erano tutte queste grandi band e tutti questi artisti... e poi c’eravamo noi. Quindi io ho subito pensato che la line-up avrebbe seguito un ordine in base alla popolarità di ciascuno, una scala nella quale noi saremmo stati in fondo e Madonna in alto”.
Contro ogni aspettativa di Dave, invece, le cose andarono diversamente: “Quando sono arrivato sono andato a guardare il programma del concerto – ha raccontato – e ho scoperto che la nostra esibizione era prevista all’incirca per le 9 di sera, subito prima di Madonna penso, e dopo i Metallica, i Red Hot Chili Peppers, i Genesis e i Beastie Boys. A quel punto ho detto ‘Cosa? Tutto questo è assurdo! Come facciamo? Non possiamo esibirci dopo i Metallica. È una cosa da pazzi! È la cosa più stupida di sempre!’”.
A quanto pare Dave Grohl non era d’accordo sul doversi esibire dopo quelle grandi band che, almeno all’epoca, erano sicuramente più famose e seguite dei Foo Fighters. Ma alla fine la loro prima volta al Webley Stadium fu un successo: “Andò così bene che alla fine scherzando ho detto ‘Beh, allora torneremo l’estate prossima da soli e faremo due concerti di seguito in questo posto’ – ha continuato – stavo solo scherzando e invece, dopo circa sei o sette mesi, abbiamo ricevuto una telefonata in cui ci è stato detto ‘Ehi, volete davvero esibirvi al Wembley?’”.
E così, il 6 e il 7 giugno del 2008 Dave Grohl e compagni tornarono al Wembley Stadium e tennero due concerti incredibili per i quali si registrò il tutto esaurito. Quelle esibizioni furono un tale successo che la band decise di ricordarle realizzando un DVD che uscì un paio di mesi dopo, con il titolo di Live At Wembley Stadium.
“Quello è stato davvero un punto di partenza incredibile per la band – ha commentato in proposito Grohl – perché nessuno di noi avrebbe mai immaginato di riuscire ad arrivare su quel palco. Abbiamo vissuto un momento simile diverse volte: la prima volta quando siamo stati gli headliner al Reading Festival, poi la prima volta al Wembley Stadium e infine al Glastonbury”.
Per il frontman dei Foo Fighters questi sono stati momenti significativi nella loro carriera non solo per gli importanti palchi sui quali sono riusciti a salire, ma anche per motivi ben più profondi, come il sentire di aver realizzato il loro sogno: “Questi sono i momenti in cui pensi ‘Tutto è iniziato un dannato demo’ – ha spiegato Dave – poi guardo mia madre che assiste al concerto a lato del palco e penso che questa sera la mia band sarà pagata più di quanto lei è stata pagata nei suoi 35 anni di lavoro come insegnante nelle scuole pubbliche, nelle quali lavorava 70 ore a settimana. Lei è una vera santa – ha sottolineato il cantante – è un vero soldato e così la guardo mentre sta al lato del palco e penso ‘Oh mio Dio, tutto quello che devo fare io, invece, è urlare al microfono per un’ora e 45 minuti’. Questi sono i momenti in cui pensi ‘Tutto questo è da pazzi, non ha alcun senso per me’”.
“Insomma – ha continuato Grohl – non mi sto lamentando. Però confesso che ci sono stati davvero dei momenti in cui semplicemente non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo. So di aver venduto l’anima al Diavolo - ha concluso scherzando – spero solo che aspetti un po’ prima di venirla a reclamare!”.
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