Rock News
06/04/2018
Doccia fredda per tutti i fan dei Linkin Park. Mike Shinoda ha spiegato in un'intervista che il futuro della band è incerto. «Io stesso non so cosa accadrà al gruppo. Oggi davvero non c'è risposta, ed è assurdo, perché qualunque cosa io dica sulla band diventa un titolo, ma è una cosa sciocca, perché non c'è risposta. Anche io vorrei conoscerla, ma oggi questa risposta semplicemente non esiste».
Per ora Mike Shinoda si sta concentrando «sull'immediato futuro», che al momento coincide con i suoi progetti da solista: «La cosa che sto facendo ora non potrebbe essere più importante per me dal punto di vista personale. Non voglio fare un disco figo che spinga la gente a comprarlo, ma voglio raccontare la mia storia. Tutti quelli che hanno perso qualcuno di caro sanno cosa significhi cercare la nuova normalità».
Nell'intervista, concessa al sito Vulture, Mike Shinoda ha anche raccontato l'emozione e la difficoltà del concerto tributo dei Linkin Park al loro leader scomparso, Chester Bennington: «Riunire le persone, prendersi cura di tutto e tutti, essere certi che tutti sapessero cosa cantare e quando. È durato tre ore, il concerto più lungo di tutta la nostra carriera. Sono stato Ko per i due giorni successivi», ha confessato Shinoda. «Il risultato principale è stato certificare che persona e performer unico fosse Chester. Tutti hanno fatto un lavoro grandioso, quella sera. Ma nessuno poteva essere Chester».
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