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Eddie Van Halen, quella volta che registrò la colonna sonora per un film a luci rosse. Scopri la storia (e guarda il video)

Nei primi anni duemila il chitarrista fece una delle mosse più sorprendenti della sua carriera

Eddie Van Halen, quella volta che registrò la colonna sonora per un film a luci rosse. Scopri la storia (e guarda il video)

20/10/2023

Alla fine degli anni 90, i Van Halen entrano in una nuova fase della loro carriera, quella in cui Edward Van Halen cerca di mantenere la band che ha segnato il glam metal anni 80 al centro della scena rock cercando sempre nuove strade. Dopo una brevissima reunion con David Lee Roth, durante la quale registrano due brani nuovi (Can’t Get This Stuff No More e Me Wise Magic) per la compilation Best Of Volume I, Van Halen sceglie un nuovo cantante, Gary Cherone degli Extreme per registrare nel suo studio 5150 Studios l’undicesimo album della band, Van Halen III che esce il 17 marzo 1998. Una collaborazione che dura solo tre anni, dopo la quale i Van Halen richiamano il secondo cantante Sammy Hagar e ripartono in tour per lanciare il secondo greatest hits, The Best of Both Worlds.

Nei primi anni duemila Eddie Van Halen (che secondo Sammy Hagar era perso nelle sue dipendenze) fa anche una delle mosse più sorprendenti della sua carriera: scrive due canzoni per la colonna sonora di un film porno intitolato Sacred Sin girato da Michael Ninn, un innovatore del genere che gira i propri film con effetti speciali, ambientazioni fantascientifiche e richiami al mondo cyberpunk. Van Halen scrive un pezzo strumentale intitolato Rise pieno di assoli e virtuosismi tecnici (di cui gira anche un videoclip), remixa un pezzo intitolato Catherine (colonna sonora di un film del 2005 di Ninn) e suona anche il pianoforte per accompagnare le immagini, ispirando tutta l’atmosfera del film secondo Michael Ninn.

Ho lavorato con un amico” dichiara Van Halen, “Per me Ninn è come lo Spielberg del porno. Le sue immagini sono molto sensuali. E se un pezzo come Catherine non ti smuove qualcosa, vuol dire che sei morto”. Van Halen mette anche a disposizione gli spazi del suo studio 5150 per una spettacolare festa di lancio del film, in cui fa anche un concerto esplosivo (che chiama The Gathering) suonando un set di classici dei Van Halen accompagnato dagli Starfuckers di John Corabi dei Motley Crue ed Eric Dover della band di Slash, gli Slash’s Snakepit. Una festa che entra nella storia come uno dei momenti più assurdi nella travolgente vita di una rockstar simbolo di Los Angeles.

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