Dave Grohl racconta quel sogno "imbarazzante" con protagonista Eddie Vedder: "Chiamate Freud!"

Dave Grohl ha raccontato spesso nelle interviste di avere una fervida immaginazione, e soprattutto di avere molti sogni ricorrenti. “Mi sembrano tutti molto reali, sono un grande sognatore” ha detto a NME nel 2007. Tutti i suoi sogni sono piuttosto bizzarri e ironici, qualcuno è piuttosto comune, come quello in cui si ritrova da adulto a scuola (che ha lasciato a diciassette anni per fare il musicista e unirsi alla band hardcore Scream).

Uno dei più toccanti è quello che ha raccontato nel 2007: “Sogno spesso Kurt Cobain e ogni volta ho la sensazione di sapere che lui è vivo, mentre il resto del mondo pensa che sia morto. È tutto estremamente realistico: nel sogno lo incontro e capisco che si è nascosto per tutto questo tempo, e gli dico: dove sei stato?”. Nel 2011 per la rubrica “25 cose che non sapete di me” di US Weekly ha parlato di “Una casa che sogno sempre ma nella quale non sono mai stato". Un’immagine presa da un sogno che risale a quando aveva solo 14 anni ha ispirato anche un videoclip dei Foo Fighters, quello di Shame Shame, secondo brano dall’album Medicine at Midnight del 2021: “Sono davanti ad una collina, e in cima c’è una bara in fiamme e io corro come un pazzo per salvare chiunque ci sia dentro la bara, ma le mie mani sono in fiamme. Ho scritto una canzone pensando a quel sogno, abbiamo accostato le immagini al tema ed è venuto fuori un video molto cinematografico”.

Nel video, Dave Grohl rivive quella scena insieme alla attrice e modella Sofia Boutella. Il sogno più bizzarro ed inquietante è però quello che ha raccontato nel 1993 alla rivista Details: “Sono con mia sorella Lisa allo zoo, e all’improvviso arriva questo tipo ricoperto di vernice argentata, con indosso un costume da bagno e una cuffia argento. Lo guardo bene ed è Eddie Vedder. Sta cercando di nascondersi. Io mi avvicino e gli dico: “Eddie, se tu?” Lui mi risponde: Dave, come stai? Poi mi prende la mano, si mette una delle mie dita in bocca e continua a parlare mentre mi succhia il dito! Chiamate il Dottor Freud!”