Bon Jovi e quel video che Jon non riesce proprio a sopportare: "fa schifo"

Una volta Jon Bon Jovi ha parlato spesso dei videoclip dei Bon Jovi, dicendo che all’inizio della loro carriera: “Abbiamo fatto cose assolutamente orribili, per esempio Runaway” ha detto a proposito del singolo di debutto della band pubblicato nel febbraio 1984.

L’estetica degli anni 80 è difficile da superare e per una band che l’ha rappresentata in pieno come i Bon Jovi, il passato può diventare persino imbarazzante. Jon Bon Jovi ci ha scherzato con una battuta: “Se volete farmi del male, costringetemi a vedere uno dei nostri video degli anni 80”. Uno di quelli che non sopporta proprio è Only Lonely, primo singolo dal secondo album dei Bon Jovi, 7800 Fahrenheit del 1985 (prima del successo mondiale di Slippery When Wet), che è arrivato alla posizione numero 54 della classifica americana e al numero 24 in Inghilterra. “Quando lo abbiamo visto io e Richie Sambora ci siamo detti: abbiamo speso dei soldi per questo schifo?” Al tempo la band non aveva il controllo creativo sui video e la promozione dei propri singoli: “È una cosa che ti fa passare la voglia di fare i video” ha detto il chitarrista Richie Sambora.

Un anno dopo, i Bon Jovi devono lanciare il singolo You Give Love a Bad Name e non commettono lo stesso errore. Organizzano due concerti all’Olympic Auditorium di Los Angeles, chiamano il regista Wayne Isham che ha lavorato con i Motley Crue e invitano cinquemila fan: “E alla fine siamo riusciti a rappresentare perfettamente la nostra identità” ha detto Bon Jovi. You Give Love a Bad Name (scritta insieme a Demsond Child) esce come primo singolo il 23 luglio 1986 e arriva al numero uno in classifica in America, lanciando al successo la band. In quel momento i Bon Jovi sono in tour come apertura della band 38 Special, ma subito dopo l’uscita del video su MTV diventano immediatamente headliner. Jon Bon Jovi però ha detto che la fama e il successo: “Non sono una cosa così romantica come immagini quando sei un ragazzino. Nell’industria musicale lavori sette giorni a settimana. Non devi mai leggere quello che c’è scritto sui giornali e devi sempre andare avanti, perché sta arrivando sicuramente qualcun altro a prendere il tuo posto”.