Rock News
23/03/2023
Dave Grohl è considerato uno dei migliori batteristi nella storia del rock, e l’elemento in più che ha svoltato il suono dei Nirvana e cambiato di conseguenza il rock degli anni ’90. Butch Vig, produttore di Nevermind dei Nirvana uscito il 24 settembre1991 e arrivato al numero uno in America nel gennaio 1992, ha ricordato quando dopo il primo incontro con la band e i primi demo registrati nei suoi Smart Studios di Madison, Wisconsin (in cui c’era ancora Chad Channing) ha ricevuto da Kurt Cobain una cassetta: «Sono salito in macchina, l’ho messa nell’autoradio e ho sentito la voce di Kurt che diceva: Hey Butch, abbiamo un nuovo batterista, si chiama Dave Grohl ed è il migliore al mondo». Eppure, negli ultimi trent’anni, Dave Grohl è stato soprattutto un chitarrista. Al suo posto dietro alla batteria nei Foo Fighters, la band che ha creato nel 1994 a Seattle dopo la fine tragica dei Nirvana c’è stato il suo amico Taylor Hawkins (e prima di lui tra il 1995 e il 1997 William Goldsmith) e Dave è diventato il frontman e il chitarrista della band, insieme a Chris Shiflett (entrato nella band nel 1999 dopo Franz Stahl) e Pat Smear. La Gibson gli ha anche dedicato un modello chi chitarra “signature”, la Gisbson DG-355 di colore Pelham Blue scintillante che è diventata un’icona del rock degli ultimi decenni.
«Mi piace suonare la chitarra come se fosse la batteria» ha detto Dave Grohl, «Scrivo i riff come se dovessi fare un ritmo con piatti, cassa e rullante». Dave non è un uomo da assoli (che sono fatti principalmente da Chris Shiflett) e ha una passione per la chitarra ritmica, che condivide con Pat Smear per creare il motore che trascina le canzoni dei Foo Fighters.
Per quanto riguarda il suo chitarrista preferito nella storia del rock, Dave Grohl non ha dubbi: «Jimmy Page» ha detto in un’intervista, «Suonava tutto con una passione incredibile, dai riff più potenti ai brani acustici. I suoi riff sono brutali, le sue parti strumentali acustiche sono meravigliose. Se devo scegliere un pezzo dei Led Zeppelin, per me è Black Dog».
Black Dog è il primo brano di Led Zeppelin IV uscito nel 1971, inserito da sempre ai primi posti nella lista delle migliori canzoni rock di sempre, con un riff scritto dal bassista John Paul Jones ispirandosi all’album Electric Mud del bluesman Muddy Waters e alla dinamica “call and response” di Oh Well dei Fleetwood Mac una serie di sovraincisioni e assoi fatti da Jimmy Page con una Gibson Les Paul. «C’è un cambio di tempo assurdo in cui John Bonham continua a suonare in 4/4 mentre Jimmy Page e John Paul Jones capovolgono completamente il riff. Quel pezzo ha un groove e una spinta pazzeschi. Sembra facile da suonare, ma appena ci provi e metti le mani sulla chitarra capisci che non lo è affatto».
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