Rock News
29/12/2022
David Bowie non ha mai fatto mistero di aver preso ispirazione da tanti artisti e musicisti diversi nel corso della sua carriera: «Non ero bravo a scrivere canzoni» ha detto a proposito dei suoi esordi, «L’unica cosa che potevo fare era guardare gli altri e imparare».
Da questi stimoli, Bowie ha creato un identità artistica tra le più affascinanti e multiformi nella storia del rock, ispirando generazioni di artisti di ogni genere musicale, seguendo anche la carriera di amici come Iggy Pop o lanciando talenti come Stevie Ray Vaughan che scopre dopo un concerto al Montreaux Jazz Festival e chiama a suonare nell’album Let’s Dance del 1983.
Cinque decenni di innovazione e sperimentazione, dall’esordio con l’album David Bowie nel 1967 all’ultimo Blackstar del 2016 in cui come ha detto lui stesso, Bowie ha ascoltato qualsiasi genere musicale: «Dal jazz alla classica alla musica pop. Le trombe tibetane, per esempio, hanno avuto una grande importanza per me tra il 1966 e il 1967». Ci sono però anche artisti e generi che Bowie non sopportava, come ad esempio il country: «L’unica musica che non ho mai ascoltato e che continuo a non ascoltare».
Nell’elenco dei musicisti che a Bowie non sono mai piaciuti, il primo posto spetta a Gary Numan, stella della new wave britannica anni 80 che Bowie considerava un suo imitatore. Lo cita in una strofa di Teenage Wildlife null’album Scary Monsters (and Super Creeps): «Uno dei nuovi ragazzi della new wave / La stessa cosa con un vestito diverso» e addirittura chiede che venga eliminato dalla lista degli ospiti del Kenny Everett Show perché lo ha copiato. Gary Numan ci è rimasto molto male, perché era un suo grande fan, ma Bowie non si è mai scusato: «Gary ha fatto cose in modo eccellente, ma in realtà non ha fatto altro che ripetere cose già fatte».
Anche un’altra band fondamentale degli anni 80, i Jesus And Mary Chain, che hanno creato uno stile indie unico mettendo insieme melodie pop e suoni noise con il debutto Psychocandy e il secondo album Darklands del 1987, non hanno entusiasmato Bowie: «Sono orribili e immaturi, sembrano i Velvet Underground senza Lou Reed».
Con Axl Rose dei Guns N' Roses la rivalità diventa quasi uno scontro fisico. Nel 1989 i Guns N' Roses suonano come spalla dei Rolling Stones al Cathouse di Hollywood, e prima dello show girano anche il video del singolo It’s So Easy. Bowie va a vederli, accompagnato da Ola Hudson, la madre di Slash con cui ha avuto una relazione negli anni ’70. Secondo quanto ha raccontato Slash, Axl si arrabbia perché Bowie a suo avviso ha troppe attenzioni nei confronti di Erin Everly, la sua fidanzata che compare anche nel video. Volano insulti e minacce, anche dal palco durante il concerto, e Bowie se ne va.
Elton John invece è l’amico con cui le cose vanno male: «Eravamo molto legati all’inizio, uscivamo spesso io, lui e Marc Bolan» ha raccontato Elton, «Ma poi ci siamo allontanati, soprattutto a metà degli anni 70 quando eravamo tutti e due piuttosto fuori di testa. Non gli piacevo». In un’intervista del 1976, Bowie ha definito Elton John, «Una specie di Liberace, la regina finta del rock» e poi ha fatto una battuta che è entrata nella storia del rock: «Mi considero responsabile per aver ispirato una intera scuola di gente presuntuosa. Sapete di chi sto parlando, vero Elton?».
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