Rock News
04/10/2022
La caratteristica fondamentale dei Red Hot Chili Peppers, fin dall’inizio della loro carriera quando avevano ancora il nome improbabile di Tony Flow and the Miracolous Majestic Masters of Mayhem, è sempre stata l’energia sregolata, l’istinto a creare un flusso di musica travolgente e contaminata tra punk, rock e funk e l’atteggiamento giusto per scaricarla sul pubblico dal vivo. Flea è sempre stato un bassista fenomenale (si dice abbia ricevuto una sola lezione di basso da Hillel Slovak, il giorno in cui quest’ultimo è passato alla chitarra), ma per sua stessa ammissione ha iniziato a studiare seriamente il suo strumento solo dopo 20 anni di carriera.
Anthony Kiedis, voce e frontman della band, ha sempre ammesso: “Sapevo di non essere dotato tecnicamente, quindi mi sono inventato un modo di cantare”. Nei primi tre album dei Red Hot Chili Peppers (il debutto omonimo del 1984, Freaky Stiley del 1985 e The Uplift Mofo Party Plan del 1987), Kiedis ha usato il rap e uno stile quasi parlato per accompagnare il ritmo scatenato dei brani punk-funk, sorretti dallo “slap” del basso di Flea e dalla chitarra di Hillel Slovak, ispirandosi a band come Faith No More e Living Colour.
Secondo quanto hanno raccontato Flea e Kiedis, è stato l’arrivo di John Frusciante nel 1989 durante le registrazioni di Mother’s Milk a portarli a scoprire la melodia. John Frusciante è un fenomeno di intensità, tocco e sensibilità, cresciuto alla scuola di eclettismo musicale di Frank Zappa (ha anche fatto una audizione per entrare a fare parte della sua band) e con una passione per Jimi Hendrix (di cui ha imparato a suonare tutte le canzoni a 16 anni) che ha messo la tecnica musicale al centro della band, spingendo Anthony Kiedis a comprendere la melodia. In un’intervista del 2003, John Frusciante ha detto: “Anthony ha una grande sensibilità verso la musica, ma non la conosce.” Il contrasto tra la sua spontaneità da “non musicista” (come la definisce Frusciante) e la tecnica e dedizione della band crea la chimica dei Red Hot Chili Peppers ed è uno dei segreti della loro potenza. “Anthony canta ad intuito, e per me è una grande ispirazione perché posso dargli una progressione di accordi e vedere cosa succede, quali note sceglie seguendo la sua sensibilità.” E dall’album By the Way del 2002 in poi, secondo John Frusciante, Anthony Kiedis non ha fatto altro che migliorare: “Adesso sa cantare in modo melodico, è cresciuto musicalmente ed è diventato un cantante molto maturo e completo.”
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