Rock News
Nel 1967 negli studi Abbey Road di Londra avviene un incontro casuale tra le due band più influenti nella storia della musica britannica, i Pink Floyd e i Beatles. La band di Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright è appena arrivata per registrare il proprio album di debutto The Piper at the Gates of Dawn, l’unico disco in cui c’è anche Syd Barrett, pubblicato i 5 agosto del 1967.
I Pink Floyd hanno cominciato a suonare con il nome The Pink Floyd Sound nel 1965, il 1 febbraio 1967 hanno firmato un contratto con l’etichetta EMI che gli offre un anticipo di 5000 sterline per cinque anno, poche royalties e una sola scelta come studio di registrazione, Abbey Road con il produttore Norman Smith e l’ingegnere del sono Pete Brown, due personaggi chiave nello sviluppo del suono psichedelico della band. Non avendo idea di che tipo di band siano, la EMI lascia i Pink Floyd liberi di registrare quello che vogliono e la band risponde suonando della lunghe improvvisazioni strumentali che arrivano direttamente dai loro concerti all’UFO Club di Londra (come Interstellar Overdrive lunga nove minuti e quaranta secondi) e brani più brevi scritti da Syd Barrett.
Le session durano quattro mesi, dal 21 febbraio al 21 maggio 1967, durante le quali Syd Barrett si perde a causa dell’abuso di LSD, creando sempre più problemi alla band, che debutta con il singolo See Emily Play e il 5 agosto arriva al numero cinque in classifica inglese con The Piper at the Gates of Dawn. Nello stesso momento, i Beatles stanno registrando il loro capolavoro, Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, il loro ottavo album che esce il 26 maggio 1967 e cambia la storia della musica rock, riassume e allo stesso tempo trascende nelle sue tredici tracce tutta la cultura del proprio tempo e raccoglie nella formula della canzone rock pop ogni tipo di influenza musicale e artistica, trasformandola in opera d’arte.
Si dice che il 21 marzo, i Pink Floyd siano stati invitati ad assistere alla registrazione di Lovely Rita nello Studio 2. «Noi stavamo lavorando nello studio 3 e loro erano in quello a fianco, dove avevano realizzato tutti i loro album migliori» ha ricordato Roger Waters, «Ho incontrato una sola volta John Lennon, con mio grande rammarico, e devo dire che è stato un po’ arrogante. Ma anche io lo ero al tempo». Nonostante l’incontro freddo con John Lennon, Roger Waters ha raccontato di essere rimasto sconvolto quando ha ascoltato Sergent Pepper’s Lonely Hearts Club Band per la prima volta: «Mi ricordo che ero in macchina, nella mia vecchia Ford scassata, ascoltavo la radio e qualche stazione ha trasmesso tutto l’album dall’inizio dalla fine. Mi sono dovuto fermare e l’ho ascoltato tutto a bocca aperta».
Rock
Trends