Rock News
Quando i Red Hot Chili Peppers si sono ritrovati a suonare insieme a John Frusciante nello studio Shangri-La di Rick Rubin a Malibu dopo tredici anni durante le session del nuovo album Unlimited Love, la loro sensazione era quella di essere: «Con le antenne sintonizzate con il cosmo divino» hanno raccontato nella presentazione dell’album alla stampa, «Eravamo così dannatamente grati per l’opportunità di stare insieme in una stanza e ancora una volta cercare di migliorare. Giorni, settimane e mesi trascorsi ad ascoltarci, comporre, suonare liberamente e arrangiare con grande cura e determinazione il frutto di quelle jam session».
Per Anthony Kiedis, il nuovo processo creativo della band ha rappresentato una sfida: «E’ stata una situazione unica» ha detto il cantante in un’intervista con il Dj radiofonico Zane Lowe, «Non potevo permettermi il lusso di scegliere i testi, censurarmi o cambiarli».
I Red Hot Chili Peppers scrivevano canzoni su canzoni, e Anthony Kiedis ha inseguito la fase di ipercreatività della band costruendo i testi seguendo sempre l’ispirazione più immediata: «Mi piace scrivere in modo astratto per aggiungere un elemento di imprevedibilità alle canzoni» ha spiegato, «per Unlimited Love ogni giorno dopo le session in studio guidavo verso casa e riascoltavo a ripetizione tutto quello che avevamo suonato, aspettando che scattasse la scintilla. Cercavo parole con la giusta melodia e il giusto ritmo».
Per la prima volta, Anthony Kiedis non ha cambiato niente dell’ispirazione iniziale: «Ho sempre usato tutto quello che mi veniva in mente, c’erano troppe canzoni che mi aspettavano». Il ritmo creativo della band ha creato un album intenso ed eclettico con diciassette canzoni, tanti generi musicali diversi dal funk al rock fino a pezzi quasi hard rock, assoli di tromba e tocchi di synth analogico e il suono unico della chitarra di John Frusciante, tutto tenuto insieme dal tocco analogico di Rick Rubin. Ogni singolo estratto da Unlimted Love è una sorpresa e dopo il rock psichedelico di Black Summer e il pop funk di Poster Child è arrivato un pezzo malinconico e inaspettato come Not the One: «Stavo attraversando un periodo molto solitario ed introspettivo» ha detto Anthony Kiedis a proposito del testo, «Nelle relazioni personali a volte ti chiedi: penso di conoscerti, ma forse non è così e lo stesso vale per te. Tutti ci presentiamo in un certo modo, creiamo un’idea di noi stessi. Ma cosa succederebbe se mostrassimo i lati peggiori di noi stessi fin dall’inizio?».