Rock News
14/03/2022
I Pink Floyd hanno deciso di rimuovere il loro catalogo (dal 1987 ad oggi) dai servizi di streaming in Russia e Bielorussia a seguito del invasione e della guerra in Ucraina. Oltre alla musica della leggendaria band sono stati oscurati anche i dischi solisti di David Gilmour. I Pink Floyd hanno così annunciato la decisione con un comunicato pubblicato sui profili social ufficiali:
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"Rimanendo a fianco del resto del mondo nel condannare fermamente l'invasione russa in Ucraina, i lavori dei Pink Floyd, dal 1987 in poi, e gli album in veste solista di David Gilmour da oggi saranno rimossi da tutti i provider di musica digitale in Russia e Bielorussia".
Gli album rimossi dei Pink Floyd comprendono:
Già nelle scorse settimane il grande David Gilmour aveva lanciato un duro appello contro la guerra in Ucraina attraverso il suo account Twitter. Il chitarrista dei Pink Floyd, con il suo messaggio, si era rivolto direttamente ai soldati russi, esortandoli a cessare immediatamente l'avanzata dell'invasione ordinata da Vladimir Putin:
“Soldati russi, smettetela di uccidere i vostri fratelli. Non ci saranno vincitori in questa guerra.
Mia nuora è ucraina e le mie nipoti vogliono visitare e conoscere il loro bellissimo paese.
Smettetela prima che sia tutto distrutto. Putin deve andarsene"
Russian soldiers, stop killing your brothers. There will be no winners in this war.
— David Gilmour (@davidgilmour) March 1, 2022
My daughter-in-law is Ukrainian and my grand-daughters want to visit and know their beautiful country. Stop this before it is all destroyed.
Putin must go pic.twitter.com/VE4oMsUIRf
Nel suo post, Gilmour ha inserito il video di In Any Tongue, brano estratto dal suo album solista del 2015 Rattle That Lock. La canzone contiene un fortissimo messaggio contro la guerra: il testo, scritto dalla moglie Polly Samson, descrive infatti la morte di alcuni giovani soldati durante un conflitto.
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