Rock News
La guerra di parole del mondo della musica e dell'arte contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia passa anche attraverso i testi delle canzoni. Duncan Jones, il figlio di David Bowie, attento custode dell’eredità artistica e del messaggio umano del padre, è intervenuto contro l’agenzia di stampa russa Russian National Media, al centro di molte polemiche nel mondo dell’informazione.
In un articolo sul futuro della cooperazione tra Stati Uniti e Russia nel programma spaziale, Russian National Media ha usato una strofa del testo di Space Oddity, il primo successo di David Bowie del 1969, un brano ispirato al film di Stranley Kubrick “2001:Odissea nello Spazio” che diventa la colonna sonora dello sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. Space Oddity esordisce al n.48 in classifica inglese dopo essere stato usato dalla BBC come musica di sottofondo della diretta televisiva dell’allunaggio, sale fino al numero cinque dopo l’interpretazione dal vivo di David Bowie a Top of the Pops ed entra nell’immaginario degli anni 70 grazie alla storia surreale dell’astronauta hippy Major Tom che si perde nello spazio, metafora della ricerca di libertà e di un altrove artistico di tutta una generazione.
Un brano carico di simbolismi e significati, che segna l’inizio del percorso di trasformazione di David Bowie nell’artista puro che si reinventa continuamente costruendo personaggi , affascinando il pubblico e poi dissolvendoli nel nulla. Major Tom che si perde nello spazio è l’origine di Ziggy Stardust, l’alieno che porta sulla terra il messaggio di libertà, ambiguità e consapevolezza del rock’n’roll, e riconduce al personaggio del Bowie berlinese che affronta la storia, le sue ferite e le conseguenze.
È questo probabilmente ad aver spinto Duncan Jones a prendere posizione contro Russian National Media, che ha commentato l’articolo sui rapporto dell’agenzia spaziale russa con la Nasa con le prima parole di Space Oddity: “Ground Control to Major Tom”.
“Canzone sbagliata” ha scritto Duncan Jones in un tweet, con due cuori che abbracciano la bandiera ucraina. Subito dopo, il figlio di David Bowie ha scritto il testo del capolavoro berlinese, Heores, la canzone che porta il messaggio dallo spazio e dalle visioni di fine anni 60 alla realtà degli anni 70, alla Guerra Fredda, e all’insensatezza di ogni conflitto, rimettendo al centro della storia del proprio tempo l’umanità capace di abbattere qualsiasi muro.
Wrong song. https://t.co/Hxk67hWqEr pic.twitter.com/xiY122E9CW
— Duncan Jones (@ManMadeMoon) February 25, 2022
Mi ricordo
Eravamo in piedi di fianco al Muro
Le armi sparavano sopra le nostre teste
E ci siamo baciati, come se niente potesse accadere
La vergogna era dall’altra parte
Noi possiamo sconfiggerli, per sempre
Potremmo essere eroi, anche solo per un giorno