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Red Hot Chili Peppers, ecco perché John Frusciante ha rischiato di non poter tornare nel gruppo

Anthony Kiedis: "Il suo ritorno è l’evento più monumentale della nostra vita, non solo della nostra carriera"

Red Hot Chili Peppers, ecco perché John Frusciante ha rischiato di non poter tornare nel gruppo

08/02/2022

Anthony Kiedis ha dichiarato che il ritorno di John Frusciante nei Red Hot Chili Peppers, che aveva lasciato nel 2009 tre anni dopo le registrazioni e il tour dell’album Stadium Arcadium: «È l’evento più monumentale della nostra vita, non solo della nostra carriera».

Eppure secondo quanto ha raccontato John Frusciante, è un evento che poteva anche non accadere: «Mi sono ritrovato a guardare la mia chitarra e a chiedermi: sarò ancora capace di scrivere canzoni rock?» ha detto Frusciante, che è stato coinvolto da Flea (con cui andava sempre a vedere le partite di baseball) proprio mentre i Red Hot stavano iniziando le registrazioni di Unlimited Love, in uscita il 1 aprile e lanciato dal singolo Black Summer.

John Frusciante è entrato a far parte della band-famiglia quando aveva solo 19 anni (sostituendo Hillel Slovak scomparso tragicamente) e con il suo talento e il suo Frusciante Touch cristallino ha guidato i Red Hot Chili Peppers al successo mondiale con gli album Blood Sugar Sex Magik prima di venire travolto dalle sue dipendenze e dalle conseguenze del successo e abbandonare tutto durante un tour nel 1992, vivendo in reclusione fino al primo ritorno glorioso con Californication del 1999 che ha venduto 15 milioni di copie ed è diventato il più grande successo della band, seguito da By The Way del 2002 e Stadium Arcadium. Quando ha lasciato di nuovo i Red Hot Chili Peppers, John Frusciante si è dedicato alla sua carriera solista, registrando album sperimentali di musica lo-fi, elettronica e strumentale (l’ultimo è Maya del 2020) e collaborando con i Mars Volta (ha suonato negli album The Bedlam in Goliath e Octahedron nel 2008 e 2009) e nei progetti solisti del chitarrista Omar Rodriguez Lòpez.

«John ha creato un suo percorso, che ad un certo punto è tornato ad intrecciarsi con il nostro» ha detto Anthony Kiedis, «Finché io e Flea abbiamo avuto una rivelazione e senza dircelo nello stesso momento abbiamo pensato che sarebbe stato bello averlo ancora con noi». Non è stato facile per la band separarsi da Josh Klinghoffer che è stato con loro per dieci anni (pubblicando due album I’m With You del 2011 e The Getaway del 2016 ed entrando con la band nella Rock and Roll Hall fo Fame a soli 32 anni nel 2012), ma l’alchimia con John Frusciante e il suo Touch è secondo Anthony Kiedis unica e insostituibile:

«Parliamo la stessa lingua. E’ stato esaltante ritrovarsi in studio, suonare liberamente e lasciar accadere le cose. A volte siamo un po’ competitivi tra noi e possiamo essere in disaccordo, ma in generale ci stimoliamo in modo molto positivo: il lavoro in studio è stato salutare, produttivo e creativo».  

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