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Durante un'intervista rilasciata per il podcast Awards Chatter del The Hollywood Reporter, Bono si è lasciato andare a ruota libera in giudizi e considerazioni riguardo la storia della band, dal repertorio alla scelta del nome. Il rocker irlandese, molto a suo agio al microfono del podcast, ha addirittura affermato che spegne la radio quando vengono trasmessi alcuni brani del gruppo perché non riesce ad ascoltare la sua voce.
"Il nome della band continua a non piacermi" ha dichiarato Bono, "Davvero non mi piace. Non mi ero reso conto nemmeno che The Beatles fosse un brutto gioco di parole. Nella nostra testa U2 avrebbe dovuto avere l'effetto dell'aereo spia U-Boot, sembrava futuristico. Poi è diventato una sorta di accettazione di quello che significava. No, non mi piace quel nome. Tutt'oggi non mi piace. Paul McGuinness, il nostro primo manager, disse: Guarda, è un bel nome, starà bene su una maglietta, una lettera e un numero".
Continuando senza freni nel raccontare le sue sensazioni riguardo alla produzione della band il frontman degli U2 ha aggiunto che alcune sue interpretazioni "lo fanno rabbrividire", affermando che Vertigo sia probabilmente quello che lo rende più orgoglioso: "Per il modo in cui si connette con la folla".
“Ero in macchina quando alla radio è passata una delle nostre canzoni e sono diventato, come si dice a Dublino, di colore scarlatto. Mi sono sentito così in imbarazzo. Anche se la band suona in modo incredibile".
Parlando gli esordi del gruppo Bono ha ricordato di quella volta in cui Robert Palmer chiese ad Adam Clayton di abbassare la tonalità: "Dio, diresti al tuo cantante di abbassare un po' il tono? Farebbe un favore a se stesso e a tutti noi che dobbiamo ascoltarlo"
Infine il frontman ha concluso dando un giudizio complessivo della band: "Penso che gli U2 spingano molto verso l'imbarazzo. Forse è questo il posto dove stare come artista, proprio al limite del livello di imbarazzo".
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