Rock News
Brian Molko
15/11/2021
I Placebo stanno per tornare con l’ottavo album Never Let Me Go in uscita il 22 marzo 2022, lanciato dal singolo Beautiful James che Brian Molko ha presentato come un messaggio di accettazione e inclusione contro ogni forma di omofobia e intolleranza. Il “Beautiful James” del testo è un uomo? È una donna? Esiste realmente o è solo una fantasia? Brian Molko non ha voluto dirlo, e ha dichiarato: «Se il brano irriterà i conservatori, allora va bene così. Quello che conta davvero per me è che ogni ascoltatore ci ritrovi la propria storia».
Fin dalla loro nascita nel 1994, i Placebo hanno cercato «una connessione emotiva con il pubblico» come ha detto Brian Molko e usato il linguaggio del rock come rivendicazione, spingendo il proprio pubblico ad accettarsi e ad esprimere sé stessi. Non è un caso che il primo ad accorgersi della loro potenza espressiva e dei contenuti importanti delle loro canzoni sia stato un artista innovativo e inclusivo come David Bowie, che quando avevano appena esordito con il primo album nel 1996 li ha voluti sul palco del Madison Square Garden di New York per il concerto con cui ha festeggiato il cinquantesimo compleanno insieme a The Cure, The Smashing Pumpkins e Lou Reed.
In un’intervista con il quotidiano inglese The Guardian, Brian Molko ha ricordato il modo in cui i Placebo hanno abbracciato lo stile glam rock riportandolo negli anni ’90 e aggiornando il suo messaggio di libertà: «Eravamo dei ribelli, lottavamo contro una struttura di pensiero consolidata in cui parlare di identità sessuale era ancora un taboo».
Grazie al successo del primo singolo Nancy Boy che arriva al numero 4 in classifica in Inghilterra, Brian Molko diventa un punto di riferimento dell’estetica “queer” del decennio e con i suoi testi personali e diretti riesce a portare nel mainstream musicale riflessioni sul tema del gender e la fluidità sessuale in un’epoca in cui non era ancora così diffuso: «Se solo essendo noi stessi negli anni ’90 abbiamo fatto sentire le persone meno sole e aumentato il loro potenziale di essere liberi, allora abbiamo fatto qualcosa di importante» ha detto Brian Molko, «Eravamo giovani e volevamo fare musica, e l’unico modo in cui sentivamo di farlo era uscendo sul palco travestiti e parlando apertamente della nostra sessualità. Era molto importante per noi non provare vergogna. Senza volerlo, speriamo, abbiamo spinto le persone che ci ascoltano a non sentire più il bisogno di vergognarsi di ciò che sono».
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