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Sex Pistols, John Lydon risponde ufficialmente dopo aver perso la battaglia legale contro il resto della band

"È una cosa così distruttiva per ciò che rappresenta la band. Come dissi in The Order of Death: questo è ciò che vuoi, questo è ciò che ottieni..."

Sex Pistols, John Lydon risponde ufficialmente dopo aver perso la battaglia legale contro il resto della band

31/08/2021

Dopo aver perso la battaglia legale contro ilo resto della band per l'utilizzo delle musiche dei Sex Pistols nella nuova serie TV biografica "Pistol", del grande regista Danny Boyle, John Lydon attraverso il suo sito ha pubblicato un comunicato ufficiale in risposta alla decisione dei giudici.

Lydon ha risposto affermando di non essere a conoscenza dell'uso proposto della musica dei Sex Pistols nella nuova serie fino a "poche ore" prima che fosse annunciata. La dichiarazione pubblicata sul sito del dei Sex Pistols: “Comprensibilmente John, che è la mente creativa dei Sex Pistols, voleva sapere come sarebbe stato interpretato e come le sue opere musicali sarebbero state utilizzate per dare credibilità alla serie. Nonostante abbia chiesto dettagli sulla sceneggiatura, John non è ancora venuto a conoscenza di questi dettagli. John Lydon non se lo chiede a seguito dei recenti procedimenti.

Gli è stato richiesto solo di consentire l'utilizzo delle opere dei Sex Pistols senza previa consultazione o coinvolgimento nel progetto. Ha preso una posizione di principio per ciò che vede come l'integrità dell'eredità dei Sex Pistols e ha combattuto per ciò che credeva e continua a credere sia giusto. Per più di 23 anni i Sex Pistols hanno operato sulla base del processo decisionale unanime. La produzione Disney rappresenta la prima volta in cui l'approccio unanime viene ignorato

È una cosa davvero deludente il fatto che un giudice dell'Alta Corte abbia deciso che John Lydon sia vincolato da un accordo non datato firmato nel 1998, che impone ai Sex Pistols un accordo di maggioranza al posto del processo decisionale unanime che è stato seguito per 23 anni. Guardando al futuro, c'è grande incertezza su cosa potrebbe fare l'utilizzo della regola della maggioranza per annacquare e distorcere la vera storia e l'eredità dei Sex Pistols. Sarà il tempo a dirlo.

Qualunque cosa faccia la Disney, la fa senza il coinvolgimento o l'approvazione creativa di John. John è impotente nel prevenire qualsiasi distorsione della vera storia dei Sex Pistols e qualunque risultato sarà solo per volontà di una maggioranza".

Il comunicato infine si conclude con una dichiarazione dello stesso John Lydon (A.K.A Johnny Rotten): “Io sono il cantante e cantautore, front man, immagine, il lotto, in qualunque modo si chiami. L'ho creato io. Come, non è rilevante? È sbalorditivo per me. È una cosa così distruttiva per ciò che rappresenta la band e quindi temo che l'intero progetto possa essere estremamente negativo. Come si può pensare che questa cosa possa proseguire senza consultarmi e possa raccontare della mia vita personale e dei miei problemi, senza alcun contatto significativo con me prima che il progetto venga annunciato al mondo. Non credo che ci siano nemmeno le parole per spiegare quanto sia stato fatto in malafede. Come ho detto nel testo di "The Order of Death" (dei PIL), questo è ciò che vuoi, questo è ciò che ottieni..."

Nel ruolo di Johnny c’è Anson Boon, giovanissimo talento inglese di 21 anni già scelto da Sam Mendes per il suo film bellico 1917, premiato con tre Oscar nel 2020.

Per realizzare Pistol, che non ha ancora una data ufficiale di uscita, Danny Boyle ha preso ispirazione dalla biografia del chitarrista Steve JonesLonely Boy: Tales from a Sex Pistol uscita nel 2018 e ha messo insieme un team di tutto rispetto guidato da Craig Pearce, sceneggiatore di Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann e da Frank Cottrell-Boyce che ha scritto un film musicale di culto, 24 Hour Party People sulla etichetta Factory Records che ha creato la scena di Manchester, fondata fra l’altro da Tony Wilson proprio dopo aver visto i Sex Pistols in concerto alla Free Trade Hall.

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