Rock News
18/08/2021
I tre giorni del festival di Woodtsock a Bethel nello stato di New York dal 15 al 17 agosto 1969 sono entrati nella storia come il momento che ha definito gli anni ’60.
I circa 500.000 giovani che si sono radunati per ballare nel fango e sotto la pioggia, ascoltare musica rock e diffondere il messaggio di libertà della cultura hippy hanno potuto assistere ai concerti di alcuni dei migliori artisti di tutti i tempi, da Jimi Hendrix agli Who, da Carlos Santana ai Grateful Dead e poi Jefferson Airplane, Creedence Clearwater Revival, Crosby Stills Nash & Young e molti altri. Per tutti si è trattato di un momento di svolta nella carriera.
Santana si presenta con la sua band da sconosciuto (il suo primo album Santana non è ancora uscito) e quando scende dal palco dopo aver entusiasmato il pubblico è già una leggenda, gli Who suonano alle cinque del mattino uno dei concerti migliori della loro carriera. Jimi Hendrix che voleva a tutti i costi chiudere il festival suona alle nove di lunedì mattina invece che a mezzanotte della domenica sera davanti alla metà degli spettatori ma diventa l’icona di una intera generazione con la sua esecuzione elettrica, rabbiosa e dissacrante dell’inno americano con la chitarra.
Alcuni artisti come Creedence Clearwater Revival e Crosby Stills Nash & Young non sono soddisfatti della propria esibizione a causa di problemi tecnici e della bassa qualità dell’audio e chiedono di non essere inseriti nel film di Michael Waldeigh che nel 1971 vince l’Oscar come miglior documentario, ma hanno scritto il proprio nome nell’evento più importante del decennio. Altri artisti invece hanno deciso di non suonare a Woodstock, e forse se ne sono pentiti... Nella lista di chi è stato invitato a Woodstock e per qualche ragione ha rifiutato ci sono infatti le tre band più importanti del rock del 1969: i Rolling Stones, i Doors e i Led Zeppelin.
Perché lo hanno fatto? Si dice che i Led Zeppelin, che hanno pubblicato il primo album il 12 gennaio 1969 e sono in tour per lanciare il secondo Led Zeppelin II che uscirà il 22 ottobre, non volessero condividere il palco con nessun altro. È la ricostruzione fatta dai giornalisti Dave Lewis e Simon Pallet nel libro Led Zeppelin: the Concert File pubblicato nel 1997: il celebre manager dei Led Zeppelin, Peter Grant avrebbe risposto all’invito di Michael Leigh, organizzatore di Woodstock con queste parole: «Saremmo solo una band fra tante». Negli stessi giorni del festival, la band ha quattro date da headliner a San Antonio in Texas, Asbury Park in New Jersey, Wallingford in Connecticut e Toronto in Canada e non vuole assolutamente cancellarle. Woodstock forse avrebbe avuto bisogno di una band sovrumana e in piena esplosione creativa come i Led Zeppelin, ma i Led Zeppelin sono impegnati nel lancio della propria carriera, vogliono diventare i numeri uno del rock e quindi decidono che non hanno bisogno di Woodstock.
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