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Queen, Brian May racconta le fragilità di Freddie Mercury: "Sul palco si comportava come Robert Plant, ma era timidissimo e insicuro"

In occasione del 50° anno dalla fondazione della band il chitarrista ha raccontato i lati più fragili del leggendario frontman

Queen, Brian May racconta le fragilità di Freddie Mercury: "Sul palco si comportava come Robert Plant, ma era timidissimo e insicuro"

06/07/2021

La leggenda dei Queen Brian May è stato ospite della DJ Leona Graham, per Absolute Radio, per parlare di due anniversari importanti: nel 2021, infatti, ricorrono i cinquant’anni dalla nascita dei Queen e i quarant’anni dall’uscita del loro storico Greatest Hits che, tra l’altro, sarà ripubblicato per l’occasione.

L’intervista, però, è stata un’occasione anche per parlare di Freddie Mercury e della complessità del suo carattere, oltre che della ambivalenza tra il personaggio pubblico, la rockstar, e quello privato, timido e insicuro. “Da un certo punto di vista – ha raccontato il chitarrista – [Freddie] è sempre stato una rockstar... Si comportava come se fosse Robert Plant, talvolta, e a nessuno importava, perché aveva quel tipo di aura attorno a lui… ma sotto un altro punto di vista c’erano enormi insicurezze, un’enorme timidezza, che sono sempre state con lui fino alla fine. Aveva un lato molto privato e ha affrontato le sue insicurezze costruendosi un altro se stesso, nel modo in cui voleva essere. Freddie era una creatura che si è fatta da sé. Se togliessimo tutti gli strati della cipolla, troveremmo molta complessità, molta della quale lui stesso negava, cosa che trovo molto intelligente, a dire il vero. La gente dice sempre che la sua musica è importante, ma lui risponderebbe ‘No no, è solo della carta da giornale con cui incarti il tuo fish and chips, no non penso che le mie canzoni valgano niente’. Ma sotto sotto sentiva di avere delle cose da dire. Freddie si esprimeva sempre in modi piuttosto audaci, ma dentro c’era questa persona piuttosto insicura. Solo fuori c'era un guerriero”.

Ancora una volta, inoltre, May ha elogiato il biopic Bohemian Rhapsody, del 2018, incentrato sulla storia del compianto frontman e della band. In particolare, il chitarrista ha raccontato un aneddoto riguardante i suoi figli, i quali pensavano che il padre avesse doppiato Gwilym Lee, l’attore che lo interpreta: “Gli attori che ci hanno interpretato sono stati incredibili, Rum (Rami Malek) è stato eccezionale e Gwilym, che ha interpretato me, ha persino ingannato i miei figli, quando l'hanno visto. Hanno detto ‘Devi aver fatto tu la voce, papà’. Ma io ho insistito ‘No, no! L'ha fatta lui!’”.  Anche il modo in cui Mercury è stato portato sullo schermo ha molto soddisfatto il chitarrista: “C’è molta verità nel film […] abbiamo passato anni a leggere le sceneggiature e a cercare di capire come rendere giustizia a Freddie, senza esagerare e senza nessun tipo di fantasia”.

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