Rock News
29/05/2025
Il primo album dei Rage Against The Machine è forse uno di quei dischi che hanno segnato un prima e un dopo nella musica rock contemporanea. Un disco che è stato in grado, musicalmente e culturalmente, di cambiare totalmente la scena rock e non solo negli Stati Uniti. Nato dall'esigenza di scriverlo, con un messaggio gigantesco in ogni testo, riflette pienamente anche la situazione sociale ed economica dei componenti del gruppo. Durante un'intervista rilasciata per il magazine Guitar World, il chitarrista della band Tom Morello ha voluto raccontare quel particolare momento che portò alla genesi dell'album nel 1992.
Parlando soprattutto dell'attrezzatura e della strumentazione utilizzata dalla band, Morello ha così descritto le difficoltà e le soluzioni adottate durante la registrazione in studio: "Quando stavamo registrando le demo per il primo disco dei Rage Against the Machine, c'era in studio un tecnico chiamato Auburn Burrell e chiesi a lui di prestarmi la sua Les Paul per registrare la parte finale di "Bullet in the Head". Per registrare il disco invece ho utilizzato la mia Telecaster e la chitarra "Arm the Homeless" (la storica chitarra tuttora utilizzata dal vivo dal chitarrista), e ognuno di noi aveva a diposizione solamente 600$ da poter spendere per la strumentazione. Volevo una Gibson Les Paul per poter avere una seconda ottima chitarra principale. Ne vidi una appesa alla parete del West LA Music sul Santa Monica Boulevard, era esattamente dello stesso colore della salsa piccante dei Taco Bell. Il motivo per cui lo so è perché i Taco Bell erano uno tra i principali elementi della mia alimentazione dell'epoca."
Tom Morello ha così raccontato l'incredibile destino di quello strumento: "Pensai tra me e me 'Quella chitarra ha esattamente lo stesso colore della salsa del taco che mangio tutti i giorni' ed è per questo che la comprai. Non era una chitarra particolarmente costosa e raramente rimaneva accordata, ma da quel giorno in poi divenne la chitarra per le sovraincisioni principali in tutte le mie canzoni registrate in drop-D (una particolare accordatura in Re) inclusa "Killing in the Name", la fine di "Freedom", la parte finale di "Take the Power Back". L'ho usata proprio l'altro giorno per completare le mie ultime registrazioni".
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