Rock News
19/10/2020
Come tante altre rockstar, anche Keith Richards ha vissuto una vita dedita agli eccessi di ogni tipo, dal fumo all’alcool, passando per i più svariati tipi di droga. Nonostante questo, il chitarrista dei Rolling Stones è giunto alla veneranda età di 76 anni e oggi racconta di aver spesso vissuto esperienze fuori dal comune per colpa delle sue dipendenze.
“Tutti noi facevamo uso di droghe, soprattutto Keith – raccontò Mick Jagger a Rolling Stone nel 1995 – penso che la band abbia pagato le conseguenze di tutto questo. Abbiamo vissuto un malessere generale. Penso che ci siamo lasciati trasportare un po’ troppo dalla nostra stessa popolarità. È stato come un periodo di vacanza. Ci preoccupavamo, ma forse non abbastanza rispetto a quanto avremmo dovuto preoccuparci. Non ci stavamo davvero concentrando sul processo creativo”.
L’abuso di sostanze stupefacenti ha sicuramente influito sulle prestazioni dei musicisti in alcuni periodi della loro carriera. Tante star della musica sono riusciti a smettere con questi vizi dannosi per la loro salute in primis e poi per il loro lavoro. Keith Richards, invece, non ci è mai riuscito se non in tempi recenti, nonostante abbia avuto guai con la giustizia per ben cinque volte proprio per possesso di droga. In un’intervista del 2008 per il Telegraph, il chitarrista spiegò che se alla fine ha chiuso con le sue dipendenze è solo perché ha finito con l’annoiarsi: “Le droghe non sono più interessanti al giorno d’oggi – disse – sono istituzionalizzate e blande. In ogni caso, io me le sono fatte tutte. Non dico di esserne fuori definitivamente, magari potrei ricominciare tra sei mesi. Al momento, però, sono pulito da un paio di mesi”.
In realtà, pare che Richards abbia deciso di smettere di drogarsi dopo una vicenda terribile vissuta durante un tour in Europa. Per lui quella fu la peggiore esperienza con la droga, un vero e proprio incubo: “Qualcuno mise della stricnina nella mia dose – ha raccontato – è accaduto in Svizzera. Finii praticamente in coma, ma ero del tutto sveglio. Potevo sentire tutti intorno a me e sentivo che dicevano ‘È morto, è morto’, mentre cercavano di scuotermi. Io intanto pensavo che invece no, non ero morto”.
“Io ero in cima alla lista delle persone che sarebbero morte nei successivi 10 anni secondo una classifica redatta da Who – ha proseguito per poi continuare scherzando – sono rimasto molto deluso quando sono stato escluso dalla lista”. Quell’esperienza per Keith Richards ha rappresentato un campanello d’allarme che gli ha fatto finalmente comprendere la necessità di modificare il suo stile di vita per poter sperare di vivere ancora a lungo.
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