Cronaca di una settimana vissuta pericolosamente da Ringo tra le insidiose dune del deserto a cavallo della sua Ktm 520. Una gara, il Rally dei Faraoni, portata gloriosamente a termine. E un viaggio estremo alla ricerca della propria anima.
LA FORZA DEL DESERTO
«Io sono un centauro da sempre. Sono cresciuto andando in moto. Da parecchi anni giro in pista e mi diletto con le supermotard. Lo faccio solo per passione, non ho mire competitive. La sfida è solo contro me stesso. Andando su pista il segreto è imparare a non scivolare. Avere tanto grip sulle gomme e saper staccare in curva il più tardi possibile.
Nel deserto invece devi imparare a galleggiare sulla sabbia, andare sempre al massimo, spalancare il gas senza mai frenare perché se perdi velocità la forcella anteriore affonda, si insabbia, e tu vieni catapultato in avanti e ti capotti. Mentre galleggi, se incontri un sasso che non riesci ad evitare devi semplicemente alzare la forcella anteriore, beccare la pietra con la ruota dietro, fare un saltone e pregare che tutto vada per il meglio.
Spinto solo dalla passione per le due ruote e dalla voglia di rimettermi alla prova partendo da zero. A ripensarci ora un rally nel deserto è duro da morire. Faticoso e pericoloso. Sassi, sabbia, buche. Ma io sono uno che non molla e ci sono tornato»!