Rock News
21/05/2019
Liam Gallagher, oltre che per il suo talento musicale, è noto anche per la sua spavalderia che spesso si trasforma in arroganza. Il docufilm intitolato As it Was racconta la sua storia e mostra, però, anche la sua parte più nascosta, quella più fragile che probabilmente tanti non si aspettano da un tipo come lui: per farlo, questo film ripercorre tutte le tappe della sua carriera, con interviste e immagini inedite anche del backstage e mostrando ai fan anche ciò che ancora non sanno della fine degli Oasis e di ciò che è poi successo in seguito nella vita del cantante.
A tal proposito, il regista del documentario, Charlie Lightening ha rivelato un particolare interessante, ossia che dopo lo scioglimento dei Beady Eye, Liam ha vissuto un periodo di smarrimento, durante il quale probabilmente ha pensato di chiudere con la musica. Se è riuscito a uscirne, secondo il regista, è solo grazie a una persona speciale che gli è sempre rimasta accanto, la sua fidanzata, Debbie Gwyther.
“L’impatto di Debbie su di lui è stato enorme – ha raccontato Lightening a GQ Hype – lei lo ha salvato in così tante situazioni. Liam in quel momento era perso, non sapeva cosa fare né come farlo. Come racconta lui stesso nel film, lei gli ha dato un bel calcio nel sedere dicendogli ‘Forza, non è morto nessuno’, e lo ha convinto a concentrarsi di nuovo sulla musica”.
In As it Was viene dunque raccontato della bellissima storia d’amore tra Liam e Debbie, un rapporto che per lui ha davvero significato molto: “Lei lo ha sostenuto nei momenti peggiori – ha raccontato ancora il regista – loro semplicemente si amano, riuscite a capire cosa intendo? Viene tutto spiegato nel film. Potrete vedere quanto è stata importante la loro relazione e come sono riusciti a trarre il meglio l’uno dall’altro. Voglio ripeterlo, è stato meraviglioso riuscire a catturare questo aspetto. Stavo ripercorrendo la storia musicale di Liam, non stavo facendo un documentario sulla sua vita sentimentale, ma Debbie – ha sottolineato - rappresenta una parte fondamentale di tutto quanto, adesso è la sua famiglia, e spero che questo riesca a trasparire”.
Nel docufilm, inevitabilmente, viene affrontata anche la rottura con il fratello Noel e il forte impatto che ha avuto nella vita di Liam: “Ci sono ancora tante domande su questo rapporto che c’è e non c’è – ha spiegato Lightening – alla fine del documentario il tastierista mi pare che dica ‘Penso che Noel sopravvaluti l’importanza della musica e sottovaluti l’importanza di Liam’. E poi puntualizza dicendo ‘Sono sicuro che Liam non riesca a fare nulla senza chiedersi cosa ne pensi il fratello. Ogni cosa che inserisce o esclude da uno show è quasi del tutto pensato per un pubblico formato da una sola persona’. Gli interrogativi su Noel ci sono, è ovvio – ha concluso il regista – ma non sono predominanti. Come dice Liam, ‘Noel è diventato un grandissimo st****o, mentre io sono ancora solo uno st****o'”.
I prossimi mesi per Liam Gallagher saranno dunque molto intensi perché, oltre che l’uscita del documentario, prevista per il 7 giugno con l’anteprima mondiale in programma il 6 giugno all’Alexandra Palace di Londra, è attesa anche la release del suo nuovo album. Questo suo nuovo lavoro sarà davvero super, almeno secondo quanto sostiene Lightening: “È una sorta di prosieguo di As You Were – ha spiegato a NME – se pensate a Definitely Maybe e a (What’s The Story) Morning Glory?, uno è il più punk di sempre e l’altro è il più grande di sempre, capite cosa intendo? Questo significa evolversi, indica qualcuno che è ancora nel pieno della vita. Il pubblico non ne resterà deluso, anzi, penso che la gente ne diventerà matta”. Non ci resta che attendere per scoprirlo e, nell’attesa, intanto il mese prossimo i fan potranno ascoltare Liam Gallagher al Glastonbury Festival.
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