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AC/DC, pubblicata in rete la foto della presunta vera Rosie, la leggendaria groupie di Bon Scott. Guarda l'immagine

Il biografo Jesse Fink: «Finalmente Rosie entra nella mitologia del rock»

AC/DC, pubblicata in rete la foto della presunta vera Rosie, la leggendaria groupie di Bon Scott. Guarda l'immagine

10/05/2023

Il 21 marzo 1977 gli AC/DC pubblicano il loro quarto album, Let There Be Rock, il primo disco in cui appare il loro iconico logo (disegnato da Gerard Huerta) con una foto di copertina strepitosa scattata il 19 marzo 1977 al Kursaal Ballroom di Southend durante il loro tour esplosivo in Inghilterra e con dodici canzoni che definiscono il suono della band, con le sequenza micidiali di riff e assoli di Malcolm e Angus Young e i testi sfrenati, ironici e travolgenti di Bon Scott che racconta la sua vita da rockstar al limite. C’è un pezzo in particolare che diventa da subito il preferito di tutti i fan del mondo, anche per il modo in cui gli AC/DC lo suonano dal vivo: è l’ultimo brano dell’album, Whole Lotta Rosie, cinque minuti di hard rock con uno dei riff migliori di Angus Young (che velocizza al massimo una progressione di accordi tipica del blues) e che viene suonata da allora in ogni concerto della band.

Ma è il testo di Bon Scott a catturare l’attenzione: nel mondo del rock’n’roll in cui non esistono limiti e censure, nessuno aveva mai cantato una storia simile. Secondo la leggenda, Rosie è una ragazza con cui Bon Scott trascorre la notte al Freeway Gardens Hotel di Melbourne durante uno dei tour degli AC/DC in Australia. «Eravamo in Tasmania e dopo il concerto Bon è andato a farsi un giro nei club» ha raccontato Angus Young, «L’ultima volta che l’ho visto camminava per strada quando una ragazza e il suo gruppo di amiche lo hanno chiamato: Hey, Bon! Quando lo abbiamo rivisto il giorno dopo ha scritto Whole Lotta Rosie». Rosie entra nella storia per la sua fisicità dirompente (nella prima strofa Bon Scott dice: “non era esattamente bella e non era esattamente piccola” prima di elencare le misure) ma Bon Scott ha voluto raccontare al suo pubblico soprattutto di non aver mai avuto una donna così brava a letto

Per anni ci sono state leggende sulla donna che ancora oggi domina il palco dei concerti degli AC/DC nella sua versione gonfiabile gigante in una delle scenografie più spettacolari della band, ma il biografo degli AC/DC, Jesse Fink recentemente ha detto: «Finalmente Rosie entra nella mitologia del rock». Secondo le sue ricerche, Rosie era Rosemarie Garcia, una sex worker del distretto hippie di Phahran a Melbourne, scomparsa nel 1979 a soli 22 anni di overdose, un anno prima della morte di Bon Scott. Fink ha anche pubblicato una foto di Rosemaree, invitando chiunque l’abbia conosciuta a raccontare qualcosa di più della sua storia. «Ecco Rosie, una persona realmente esistita con i capelli rossi. Caso chiuso» ha scritto Fink, «È davvero una sfortuna che dietro a questa foto ci sia una storia triste».

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