Iggy Pop ricorda il primo incontro con Slash e Duff McKagan: "Arrivarono alle prove con un gallone di vodka e svariate sostanze"

In occasione dell’uscita del suo nuovo album Every Loser, Iggy Pop ha raccontato alla rivista Classic Rock la sua carriera da Padrino del Punk, creatore, interprete e ispiratore di un modo di essere, di un’estetica e di un genere musicale che continua ad essere travolgente.

Nelle recensioni dell’album Every Loser, il ventesimo della sua carriera solista iniziata nel 1977 con The Idiot, i critici hanno scritto: “Iggy non è mai stato così pronto per essere sé stesso”. L’album è un insieme di furore punk e racconti notturni in stile new wave, in cui Iggy mette la sua voce al servizio della sua stessa leggenda, accompagnato da una band in cui suonano generazioni di suoi fan, da Duff McKagan a Stone Gossard, da Dave Navarro a Chris Chaney, da Travis Barker a Chad Smith e Taylor Hawkins.

“Conosco Duff da quando era un ragazzo” ha detto Iggy Pop, che ha suonato con il bassista dei Guns N' Roses e Slash nel suo album, solista Brick by Brick del 1990 “Andavo sempre a provare a casa sua. Era il periodo in cui era indeciso se uscire con la modella di Playboy o la ragazza delle previsioni del tempo. Una volta Slash è arrivato con tre ore di ritardo e ha detto: scusate, il mio serpente è scappato e ho dovuto recuperarlo”.

Il Padrino del Punk è rimasto molto divertito dallo stile di vita trasgressivo dei suoi nuovi amici: “Arrivavano alle prove con un gallone di vodka e svariate sostanze, quindi posso dire che abbiamo legato molto e di conoscerli bene” Brick by Brick, uscito nel giugno 1990 è arrivato al numero 90 in classifica in America e ha lanciato Iggy in un lungo tour mondiale (la data di Parigi è stata registrata e pubblicata in Dvd) e ha permesso a Iggy Pop di lasciare il segno su un decennio come gli anni ‘90 profondamente influenzato dalla sua musica radicale e senza compromessi.

Nel 2020 la sua carriera è stata celebrata anche da un’istituzione come i Grammy con un Lifetime Achievement Award. “Le cose sono cambiate e alla fine la società e le istituzioni dalle quali ho cercato sempre di tenermi lontano sono venute da me. I Grammy mi cercavano e io continuavo a dire al mio manager: non voglio parlare con loro, li odio. Vogliono mettermi in un museo. Alla fine una signora dei Grammy è riuscita a mettersi in contatto con me e mi ha detto: abbiamo un premio per te. Senza di te non ci sarebbero Lis Nas X e Billie Eilish.”