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Metallica, Lars Ulrich svela qual è il più grande rimpianto della sua carriera

Il batterista ha raccontato la frenesia dei primi tour e i tanti momenti vissuti di fretta tra un palco e l'altro

Metallica, Lars Ulrich svela qual è il più grande rimpianto della sua carriera

28/11/2022

La storia di Lars Ulrich, secondo quanto ha raccontato lui stesso è quella di un continuo appuntamento con il destino, che lo ha portato a vivere tutto al massimo, ma anche a non fermarsi mai a riflettere ed apprezzare i momenti. Nato in Danimarca il 23 dicembre 1963, prima di diventare un batterista è stato un tennista che aveva il sogno di diventate professionista, come suo padre Torben e suo nonno Einer. Quando aveva nove anni, suo padre riceve dei biglietti omaggio per un concerto dei Deep Purple nello stadio di Copenhagen e lo porta con sé, e la sua ambizione si sposta sulla musica.

Il giorno dopo compra l’album Firestarter dei Deep Purple e a 12 anni si fa regalare la sua prima batteria Ludwig. “L’incontro con il rock ha cambiato la mia vita” ha raccontato Lars Ulrich. A sedici anni si trasferisce con la famiglia a Newport Beach in California per tentare la carriera da professionista, ma non entra nella selezione dei migliori sette giovani della sua scuola (la prestigiosa Corona del Mar High School da cui sono usciti diversi atleti olimpici) e decide di abbandonare lo sport per concentrarsi solo sulla musica.

Ha iniziato ad ascoltare e suonare heavy metal (le sue band di riferimento in quel momento sono gli inglesi Diamond Head e gli americani Y&T), il suo amico Ron Quintana ha creato un nome perfetto per una band, Metallica, mentre insieme cercavano il nome per una fanzine heavy metal (che alla fine si chiamerà Metal Mania) e nel 1981 ha messo un annuncio su un giornale per formare il suo gruppo, a cui ha risposto un ragazzo di nome James Hetfield. Il resto è la storia della band che ha definito il genere trash metal, ha portato al successo nel mondo l’heavy metal e dopo 40 anni e dieci album, da Kill Em All del 1983 a  Hardwired...to Self Destruct del 2016 continua a dominare il rock americano. In un’intervista del 2018, Lars Ulrich ha ammesso che se potesse tornare indietro nel tempo, probabilmente si godrebbe di più certi momenti.

Non ci fermavamo mai ad apprezzare in pieno quello che stava succedendo” ha detto, “Era come se non volessimo permettere a noi stessi di essere soddisfatti, o fieri di quello che avevamo raggiunto. Eravamo sempre di fretta, volevamo sempre raggiungere l’obiettivo successivo.” il batterista dei Metallica ha detto che per fortuna se ne sono resi conto quando erano ancora al massimo del successo, e hanno potuto rimediare cercando il contatto con il pubblico: “L’interazione con i fan a tanti livelli diversi è molto preziosa. Quando arriva il momento di salire sul palco a suonare, quel tipo di connessione con loro è qualcosa in più.

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