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Credits: Instagram
14/10/2025
Michael J Fox, attore diventato icona del cinema con la sua interpretazione di Marty McFly nella saga di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis ha raccontato con sincerità disarmante la sua lunga battaglia contro il Morbo di Parkinson. Nato in Canada nel 1961 ha iniziato la sua carriera da adolescente nella sitcom Family Ties e dopo aver raggiunto il successo con la trilogia di Ritorno al Futuro in uscita tra il 1985 e il 1990 e la commedia Il Segreto del Mio Successo del 1987 ha continuato a recitare film e serie anche dopo aver scoperto nel 1991 di avere il Morbo di Parkinson.
Aveva solo 29 anni. Nel suo primo libro Lucky Man del 1998 ha raccontato di aver ignorato la sua condizione per sette anni prima di rivelarla pubblicamente e iniziare a conviverci quotidianamente.
Oggi ha 64 anni, e continua a lottare e impegnarsi con iniziative di ricerca e sostegno per i malati di tutto il mondo attraverso la sua Michael J. Fox Foundation, premiata nel 2022 dall’industria cinematografica di Hollywood con un Governor’s Award.
Michael J Fox ha pubblicato altri tre libri (Always Lookin Up: The Adventures on an Incurabile Optimist del 2009, a Funny Thing Happened on the Way to the Future: Twists and Turns and Lessons Learned del 2010 e No Time Like the Future: an Optimist Considers Mortality del 2020) basati sul concetto di ottimismo che guida la sua vita da oltre 30 anni
«Questa malattia fa schifo, ma la cosa che mi fa più piacere è che le persone mi vedono sempre come un esempio positivo» ha detto. Ricordando il successo di Ritorno al Futuro, Michael J Fox ha detto: «Il messaggio definitivo di quel film è contro ogni forma di bullismo. Marty è il tipo di ragazzo che pensa di non potercela mai fare, e invece ce la fa. E’ un tema che continua ad essere rilevante ancora oggi».
Parlando del suo futuro, l’attore che è diventato famoso in tutto il mondo viaggiando nel tempo ha detto con ironia: «Con questa malattia non si possono fare piani, non ci sono scadenze. Non molti hanno vissuto con il Parkinson per 35 anni, e io vado avanti un giorno alla volta. L’unica cosa che non voglio è alzarmi una mattina, cadere per terra e ritrovarmi con qualcosa di rotto. Preferisco non svegliarmi più, quello sarebbe davvero figo».
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