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White Stripes e The Black Keys: la vera storia della rivalità tra due band alla riscoperta dell'autenticità del rock

Jack White, Patrick Carney e Dan Auerbach nel corso degli anni si sono scambiati più volte battute, accuse e frecciate

 White Stripes e The Black Keys: la vera storia della rivalità tra due band alla riscoperta dell'autenticità del rock

14/04/2025

I White Stripes e i Black Keys sono le band dai nomi simili e dal suono viscerale e analogico che hanno riportato l’elettricità, l’energia e l’autenticità del garage rock nella musica degli ultimi decenni.

Un concentrato di potenza basato sulla fusione di due soli strumenti, batteria e chitarra elettrica e un modo di cantare che attraversa tutta la storia del rock, dalle radici blues al punk all’hard rock, portandola nel futuro con una produzione scintillante e visionaria.

I White Stripes sono nati a Detroit grazie alla determinazione di un ex tappezziere ossessionato dagli strumenti vintage, Jack White che insieme a Meg White ha riportato il rock al livello zero con gli album The White Stripes, De Stijil e White Blood Cells fino a raggiungere il successo mondiale con il capolavoro Elephants del 2003 e il singolo Seven Nation Army. I Black Keys sono due amici di Akron, Ohio, Patrick Carney e Dan Auerbach che hanno iniziato a suonare e registrare in modo del tutto indipendente una serie di album furiosi e minimali (da The Big Come Up del 2002 a Magic Potion del 2006) nella cantina di casa e hanno girato tutti gli Stati Uniti a bordo di un furgone Plymouth Grand Voyager prima di metterlo sulla copertina di El Camino, l’album che dopo il successo di Brothers del 2010 li lancia al numero due un classifica in America nel 2011 grazie al singolo Lonely Boy.

Due band che si sono ritrovate in uno dei luoghi di origine della musica americana, Nashville, dove Jack White ha aperto una sede della sua etichetta Third Man Records e Dan Auerbach il suo studio di registrazione Easy Eye Sound. I rapporti tra loro però non sono mai stati buoni.

Una volta Jack White ha detto alla rivista Rolling Stone: «La mia musica ha più a che vedere con Jay-Z che con i Black Keys» e secondo quanto trapelato dagli atti del divorzio dalla moglie Karen Olsen, avrebbe anche chiesto di cambiare scuola alla figlia perché era la stessa del figlio di Dan Auerbach: «Non voglio ritrovarmi per anni nelle riunioni scolastiche seduto di fianco a quel tipo che mi segue e mi copia sempre».

Nel 2014 Jack White ha smentito quelle parole e accusato gli avvocati di aver reso pubbliche le sue email per screditarlo e ha augurato il meglio ai Black Keys: «Spero che riescano ad avere tutto il successo che desiderano e che il loro album stia nella top ten per settimane perché io so bene quanto sia difficile catturare l’attenzione del pubblico con una batteria e una chitarra». Nel 2015, però, Jack White ha incontrato Patrick Carney in un bar di New York e la conversazione è finita malissimo: «Sono stato aggredito da un bullo. Questo è il motivo per cui ho iniziato a fare musica, per via di quelle persone che mi facevano sentire una nullità. La musica non è una competizione» ha scritto Carney in una serie di tweet (poi rimossi) in cui ha citato il titolo del documentario di Jack White It Might Get LoudPuò anche diventare rumoroso ma sicuramente è patetico e triste»). «Vedere un comportamento da macho nella mia stessa comunità di musicisti mi rende triste e arrabbiato» ha aggiunto prima di paragonare il leader dei White Stripes allo Zero sulla maglietta di Billy Corgan degli Smashing Pumpkins Jack White ha risposto in modo secco: «Nessuno ha cercato di picchiarti, Patrick. Ti ho fatto una domanda alla quale non sapevi rispondere e sei scappato via. Smettila di piagnucolare su Twitter e parliamo faccia a faccia come due esseri umani».

Sembra che sia successo proprio così. A distanza di poco tempo, Patrick Carney ha scritto: «Ho parlato con Jack per un’ora, tutto a posto» e Jack White ha risposto: «Da un musicista all’altro, hai il mio rispetto Patrick Carney». Da allora, nonostante il successo sia ulteriormente cresciuto sia per Jack White che per i Black Keys e siano ancora tutti a Nashville, i grandi protagonisti del rock dei nostri tempi non hanno più litigato.

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