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Virgin Radio Rock News È morto Joe Ely. La leggenda del country rock aveva 78 anni

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È morto Joe Ely. La leggenda del country rock aveva 78 anni

In carriera ha collaborato con nomi del calibro di Rolling Stones, Bruce Springsteen e Clash

Il mondo del country americano ha perso uno dei suoi più grandi autori, Joe Ely, scomparso a 78 anni nella sua casa in New Mexico. Joe Ely è considerato il punto di riferimento del “progressive country” degli anni 70, una evoluzione del genere tradizionale verso il rock che lo ha avvicinato ad artisti come Bruce Springsteen, ai Clash ma anche agli irlandesi Chieftains.

Nato e cresciuto nel profondo Texas nel 1947, Joe Ely ha passato l’adolescenza a Lubbock (la città di Buddy Holly) e nel 1972 ha formato la sua prima band, The Flatlanders con Jimmie Dale Gilmore e Butch Hancock. Pubblicano un solo album, All American Music del 1973 ma creano uno stile che mette insieme l’autenticità del country, l’essenzialità del folk e una grande capacità di raccontare storie.

Joe Ely esordisce come solista nel 1977 con il suo primo album omonimo e continua a scrivere fino al 2025 pubblicando diciannove dischi (l’ultimo è Love and Freedom) arrivando spesso ai vertici delle classifiche country. A farlo conoscere al pubblico sono però i tour come supporto delle rock band che lo apprezzano e lo sostengono: Tom Petty con gli Heartbreakers, i Pretenders, Stevie Nicks e i Kinks lo chiamano per aprire i loro concerti e nel 1981 i Rolling Stones lo scelgono per aprire le date del tour americano di Tattoo You. Nel 1979, Joe Ely va in tour in Inghilterra con la sua band e conosce i Clash, che lo chiamano per aprire le date del tour del 1980 di London Calling. Joe Strummer lo vuole anche per cantare i cori di una delle canzoni più famose della loro carriera, il classico del 1981 Should I Stay or Should I Go.

Con Bruce Springsteen, Joe Ely stringe invece un’amicizia che ha descritto come: «Un legame tra due persone che resiste nel tempo» e nel 2024 lo invita a cantare in Odds of the Blues, una traccia del suo album Driver to Drive. Una delle sue ultime collaborazioni è con la band Uncle Tupelo, e poi i tour con la superband che ha formato nel 1999 per sviluppare il genere latin country, i Los Super Seven che vincono un Grammy.
Qualle di Joe Ely è stata una vita avventurosa, trascorsa in strada e sul palco, portando avanti la storia di un genere che in America è tradizione, verità e appartenenza, riuscendo a portarlo alle nuove generazioni. Joe Ely è uno degli artisti che ha reso possibile il  ritorno del genere country negli ultimi anni, con una nuova generazione di autori (Morgan Wallen, Zach Bryan e Jason Isbell) che arrivano nelle classifiche mainstream e le contaminazioni sorprendenti fatte da star di atri generi come Beyoncè e Post Malone.

«Quando ero ragazzo, alcuni professori mi dicevano che non avrei combinato niente e che non sarei arrivato a 21 anni» ha detto Joe Ely. «Ho viaggiato per milioni di miglia, superato uragani, incidenti, tragedie e arresti. I miei roadie una volta hanno forzato un posto di blocco in Italia, potevamo finire in galera per anni. Ma sono riuscito a muovermi da un posto all’altro e a girare il mondo per creare nuova musica e ad aggiungere nuove esperienze di vita alle mie canzoni».