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Andare a lavoro in bici fa bene e può salvare molte vite

Lo rivela l'Oms con il rapporto sulla sedentarietà al congresso tenutosi a Vilnius dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Andare a lavoro in bici fa bene e può salvare molte vite

22/09/2015

Che la bici, soprattutto se usata quotidianamente, apporti numerosi benefici, è un dato risaputo ma ciò che dichiara l'OMS è ancor più incoraggiante sul fronte del lavoro e dei benefici economici, frutto della conversione degli spostamenti casa-lavoro da auto/treno a bicicletta.

E' calcolato che se le 56 grandi città europee e statunitensi considerate dallo studio raggiungessero un tasso di ciclabilità simile a quello di Copenhagen (fra i più alti del mondo), si creerebbero 76.000 nuovi posti di lavoro all’anno. Una ricerca dimostra (Politecnico di Milano) dimostra che si potrebbero ottenere risparmi fino a 20 milioni di euro l'anno a Milano qualora si passasse all'uso della bicicletta dove ragionevolmente possibile, convertendo le ore pedalate o camminate in anni di vita guadagnati come pure meno spese mediche sostenute.

Dal punto di vista invece della salute i fattori che portano benefici sono immediatamente elencabili: le endorfine, l’aumento della dimensione delle vene e del cuore, il poter sfogare lo stress, la migliore ossigenazione. Tutti aspetti che si traducono in un fisico più sano e una mente più attiva. A questi si aggiungono anche altri aspetti positivi che si manifestano solo dopo parecchio tempo che si usa la bicicletta tutti i giorni. Una sorta di secondo livello, raggiungibile da tutti dopo un bel po’ di pedalate e di forza di volontà. Di seguito 3 di questi benefit non subito tangibili (estratto da articolo di http://www.bikeitalia.it/). 

Migliore manualità nei lavori di casa.
Muoversi così tanto in bici comporta anche un minimo di manutenzione al mezzo: aggiustare un raggio, regolare le marce, lubrificare la catena, ecc; tutte operazioni che acuiscono la vostra manualità, e (come provato scientificamente) “accende” zone del cervello rimaste dormienti, aumentando i collegamenti nervosi e la reattività generale. insomma si vedranno nel tempo anche miglioramenti sul fronte del fai da te domestico (aggiustare un rubinetto, appendere un quadro, stendere i panni).

Meno scoraggiati nell'affrontare in generale i problemi.
A causa dello stress di tutti i giorni, siamo portati naturalmente ad ingigantire ogni problema, piccolo o grande che sia. L’andare in bici con il caldo, il freddo o la pioggia non temprerà solo il vostro fisico ma anche la vostra resilienza mentale, ovvero la capacità del nostro cervello (e del nostro animo) di sopportare lo stress. Perché andare in bici è faticoso, perché per fare un lungo tragitto ci vuole del tempo, perché si suda, perché ci sono le buche, le camere d’aria pizzicate, le auto che tagliano la strada. Eppure alla fine arrivate lo stesso e lo fate con soddisfazione. Questo training quotidiano vi farà imparare una cosa: “c’è un tempo per tutto”. E per magia i problemi di domani diventeranno meno incombenti, perché ci sarà tempo (c’era anche prima, solo che non lo vedevate) per trovare le soluzioni. Sarete consci che per risolvere i vostri problemi ci vorrà tempo, fatica, sudore, impegno ma sarete preparati a farlo. E vivrete più serenamente.

Vi sentirete parte di un gruppo.
Che facciate parte di una società sportiva o che usiate la bici solo per il bike-to-work non fa differenza. Ben presto comincerete a sentirvi parte di un gruppo, di un movimento, di un’ideologia: quelli che vanno in bici seriamente. Un gruppo eterogeneo, che passa dai ciclisti ossessionati dai grammi sul telaio e dal lycra ai tunisini che vanno al lavoro con mtb arrugginite con il rapporto più corto (chissà perché non cambiano mai). In mezzo a questi due opposti un mondo vario di persone che ci credono, che vivono la bici come un prolungamento del proprio essere, non solo come mezzo di trasporto. E la sensazione di far parte di qualcosa, di essere una goccia in un oceano in movimento, darà un senso nuovo alla vostra vita: il senso di combinare qualcosa. Non sarete più, per citare i Pink Floyd, anime perse che nuotano in una palla per pesci, bensì vi sentirete utili, anche se non state facendo niente. Ma avete fatto una scelta nella vostra esistenza, usare la bici. Magari la rivoluzione culturale sui pedali passa anche da voi. Anzi, sicuramente.

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