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Mötley Crüe, Vince Neil: “The Dirt è molto più bello di quanto mi aspettassi”

E Nikki Sixx conferma: “Racconta la storia individuale di ciascuno di noi, affinché il pubblico possa capire davvero chi siamo”

Mötley Crüe, Vince Neil: “The Dirt è molto più bello di quanto mi aspettassi”

11/03/2019

L’attesa per vedere il biopic che racconta la storia dei Mötley Crüe è quasi finita: The Dirt sarà disponibile sulla piattaforma Netflix a partire dal 22 marzo. A pochi giorni dall’uscita, il frontman della storica band, Vince Neil, ha raccontato che, in realtà, era molto preoccupato che potesse uscire fuori un film scontato, di quelli che si fanno con un budget ridotto ma invece dopo averlo visto si è dovuto ricredere e ha dichiarato che è molto meglio di quanto si aspettasse. 

Sono stato davvero sorpreso piacevolmente – ha dichiarato Vince in un’intervista per Kaaos TV – perché non sapevo se sarebbe stato uno di quei film a basso costo e perché è molto facile fare film brutti. Ma dopo i primi 10 minuti, ho dimenticato che fosse su di noi e ho iniziato semplicemente a godermi un film fatto davvero bene”.

Secondo quanto dichiarato dal cantante, questo biopic sembra dunque promettere bene; com’è ormai noto, a interpretare Vince Neil sarà l’attore Daniel Webber. Di lui il frontman ha raccontato un divertente aneddoto: “Quando abbiamo visto il film non ero io a essere nervoso, era il ragazzo che ha interpretato il mio personaggio a esserlo. Voleva essere certo di aver fatto un buon lavoro. Ed è stato così – ha detto per poi continuare – penso che ciascun attore che ha interpretato un membro della band ci sia riuscito alla grande. Intendo dire che ci hanno interpretato davvero bene. In questo film è possibile vedere la personalità di ognuno di noi ed è piuttosto bello da vedere”.

Anche Nikki Sixx è tornato a parlare del film ma stavolta si è soffermato su un aspetto molto interessante che lo riguarda: il comportamento dissoluto che ha avuto durante la sua carriera in questo film viene raccontato come un esempio da non seguire, trasformando la sua vicenda in una specie di storia con una morale finale. “Sono stato dipendente dall’eroina per 30 anni – ha spiegato il bassista a Virgin Radio – a quel tempo era incredibile. Era un eccesso continuo, ne volevi sempre di più e noi vivevamo semplicemente così, ma questo tipo di vita comporta sempre delle ripercussioni. Penso sia questo l’avvertimento che il film vuole dare al pubblico. Questo biopicha concluso – è stato fatto davvero bene perché racconta la storia individuale di ciascun membro della band, affinché il pubblico possa capire davvero chi siamo”.

Tra i vari aspetti ed episodi della carriera dei Mötley Crüe, questo film racconta molto bene un periodo in particolare, intorno al 1986, quando la band raggiunse forse l’apice del successo, iniziando a riempire stadi e arene, e iniziando anche a perdere il controllo della situazione, come è capitato a tanti gruppi storici: “Le cose sembravano funzionare così: ogni volta che facevamo qualcosa di sbagliato ricevevamo una sorta di premio – ha raccontato ancora Nikki Sixx – era tipo ‘Hey, ottimo lavoro, vi siete cappottati con la macchina e le vendita del vostro album sono schizzate. Dovreste lanciare più televisioni dalla finestra’. Di fronte a tutto questo, quando sei giovane pensi solo ‘è davvero forte’”.

Ed è proprio da situazioni come questa, secondo Nikki Sixx, che molti artisti rischiano di entrare nel tunnel della droga: “A un certo punto ricordo di aver iniziato a sentire un sacco di cose su alcuni tipi dai quali ero attratto, appartenenti a quel genere di artisti un po’ fuorilegge – ha spiegato il bassista – ed è proprio così che le droghe sono entrate nella mia vita. La prima volta che mi è stata offerta dell’eroina ho pensato ‘Beh, Johnny Thunders si fa di eroina e lui è un tipo davvero forte, quindi la voglio provare’. Inizia tutto così”. The Dirt, insomma, racconta davvero tutto dei Mötley Crüe, senza censure: anche per questo motivo, per i fan sarà interessante vederlo per scoprire tutti i retroscena della carriera di una grande band, particolari che i musicisti hanno dunque deciso di rivelare anche per far sì che diventino un monito per il pubblico.

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