Rock News
13/03/2025
La storia dei Beach Boys, la band che ha portato la pop music ad essere considerata una forma d’arte in America con gli arrangiamenti, le orchestrazioni e le armonie vocali che hanno ispirato anche i Beatles, inizia nella casa della famiglia Wilson ad Hawthorne una città nella zona della Soith Bay a sud di Los Angeles in California. A Natale e nelle altre occasioni di riunione familiare, i figli di Audree Neva e Murry Wilson si ritrovano intorno al pianoforte suonato da Murry per cantare.
Sono Dennis, Carl e il fratello maggiore Brian Wilson che nel 1958 per il suo sedicesimo compleanno si è fatto regalare un registratore a nastro e ha imparato a fare sovraincisioni e armonie vocali ispirandosi alle canzoni R&B e ai gruppi vocali come i Four Freshmen e gli Everly Brothers. Con loro c’è anche il cugino, Mike Love, compagno di scuola di Brian alla Hawthorne High School dove conoscono un altro ragazzo con la passione per le canzoni pop, Al Jardine. Il primo nome della band è scelto da Mike Love, The Pendletons (da una marca di t shirt molto usata dai ragazzi californiani), Dennis, che è l’unico della famiglia appassionato di surf suggerisce di scrivere canzoni ispirate allo stile di vita surf sempre più popolare nel sud della California. Brian Wilson e Mike Love scrivono insieme due canzoni, Surfin e Surfin Safari e quando Murray Wilson che è diventato il loro manager riesce a fare arrivare un demo alle eteichette discografiche la band cambia nome e nascono i Beach Boys. Il primo concerto è la notte di Capodanno del 1961 al Ritchie Valens Memorial Dance di Long Beach. Sul palco salgono in cinque: Dennis suona la batteria, Carl e Al Jardine la chitarra, Brian il basso e Mike Love è la voce solista. Il 15 marzo 2025, Michael Edward Love compie 84 anni ed è oggi il titolare del nome The Beach Boys, con cui ha continuato a fare tour.
Dennis Wilson è morto nel 1983 e Carl Wilson nel 1998 e Brian Wilson non canta con lui dal leggendario tour per i 50 anni della band del 2012 quando oltre ad Al Jardine c’erano David Marks e Bruce Johnston, entrati nella band nel 1962 e nel 1965. La sua versione della storia di una delle band più famose di sempre (si dice abbiano venduto oltre 100 milioni di copie dei loro ventinove album in studio, da Surfin Safari del 1962 a That’s Why God Made the Radio de 2012 passando per il capolavoro pop psichedelico Good Vibrations del 1966) è raccontata nel libro Good Vibrations: My Life as a Beach Boy del 2016 in cui ha spiegato il suo rapporto difficile con Brian Wilson ma anche la sua considerazione per il talento immenso del tormentato e geniale autore di alcune delle melodie più belle nella storia della musica: «La definizione di genio gli ha messo troppa pressione addosso» ha scritto, «Era già difficile competere con i Beatles, adesso se la doveva vedere con Mozart».
Dopo anni di contasti familiari e battaglie legali sui diritti delle canzoni Mike Love è rimasto legato a Brian Wilson («Quando ci vediamo non parliamo mai di affari, ma dei ricordi di quando siamo cresciuti insieme e delle esperienze che abbiamo vissuto» ha detto). Lo ha ritrovato anche per le riprese del documentario Beach Boys diretto da Thom Zinny e Frank Marshall e uscito il 24 maggio 2024.
In una scena che è già entrata nella storia Mike Love, Brian Wilson, Al Jardine, David Marks e Bruce Johnston cantano insieme sulla spiaggia di Paradise Cove, lo stesso luogo in cui è stata scattata la foto di copertina dell’album Surgfin Safari nel 1962: «Credo che rimarrò per sempre conosciuto come il cantante della band che come autore delle canzoni» ha detto in un’intervista nel 2023, «Ma quando hanno chiesto a Brian qualche fosse la ragione del successo della band, nonostante sia un genio come arrangiatore e compositore lui ha risposto: la voce di Mike Love con le nostre armonie ad accompagnarlo. È bello che la nostra musica crei ancora così tanta gioia nelle persone in tutto il mondo»
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