Guns N' Roses, Duff McKagan: "Paul Stanley dei KISS voleva produrre Appetite. Ma capimmo che non era la persona giusta"

In una nuova puntata del podcast Broken Record di Rick Rubin, Duff McKagan ha parlato degli esordi dei Guns N' Roses e degli anni in cui come ha detto lui stesso: “Facevamo lavori orribili per pagare la sala prove e non potevamo permetterci neanche un piatto di ramen”. Durante uno dei primi concerti nei club di Hollywood vengono avvicinati da un discografico: “Aveva capito il nostro potenziale e ci ha offerto diecimila dollari per i diritti di edizione di Sweet Child O’Mine. Non sapevamo neanche cosa volesse dire, ma diecimila dollari ci sembravano tantissimi. Però abbiamo detto di no”.

Quando entrano in studio all’inizio del 1987 per registrare l’album di esordio Appetite for Destruction, subito dopo aver firmato con la Geffen, i Guns hanno le idee chiare e sanno come proteggere le loro canzoni. “Abbiamo saputo che Paul Stanley era interessato a produrre il disco, così lo abbiamo invitato a vedere un nostro concerto al club Raji’s. Era Paul Stanley dei Kiss!” ha raccontato Duff McKagan a Rick Rubin, “Abbiamo capito che non era la persona giusta, le nostre idee sulla musica erano semplicemente diverse”. Rick Rubin ha chiesto come facevano ad avere una visione così chiara di sé stessi e la determinazione per fare il tipo di musica che volevano: “Lo sapevamo e basta” ha detto Duff, “Il futuro del rock era sulle nostre spalle, lo sentivamo e volevamo solo mettere dei microfoni contro gli amplificatori e la batteria e catturare la voce di Axl Rose”.

Il bassista dei Guns N' Roses ha parlato anche del celebre aneddoto secondo cui Slash ha tentato in ogni modo di sabotare Sweet Child O’Mine inserendo il riff iniziale che di solito faceva solo per scaldare le mani prima di suonare e quella che Duff ha definito “Una parte strana, atonale che però ha funzionato alla perfezione. Improvvisamente avevamo il riff e avevamo una ballad”.