U2, Bono svela qual è la sua canzone preferita di sempre (ed è una vera sorpresa)

Nella sua biografia Surrender: 40 Canzoni, Una Storia, Bono ha descritto la sua connessione spirituale con l’arte di scrivere canzoni: «Qualcuno ha detto che le preghiere sono come essere in mezzo al mare su una piccola barca senza remi. C’è solo una corda, attaccata ad un porto lontano, e se la tiri puoi avvicinarti a Dio. Le canzoni sono le mie preghiere».

Ha parlato anche della sua carriera di cantautore e frontman degli U2 come di un equilibrio tra due dimensioni opposte, quella così profondamente spirituale da diventare quasi religiosa e quella più ribelle, divertente e disimpegnata. «Vengo dal mondo del rock’n’roll, in cui le parole sembrano messe a caso ma hanno un grande significato». Il risultato è sempre quello di avere un impatto sul pubblico: «La musica può cambiare il mondo perché può cambiare le persone».

Per quanto riguarda la sua formazione personale, Bono ha citato in particolare una canzone dei Beatles: «I Saw Her Standing There è istantanea ed eterna, è adolescenziale ma anche trascendente, è divertente senza essere ridicola. Non c’è mai stato un testo migliore di quello nel rock». Bono ha spiegato di avere una attrazione speciale per le canzoni impegnate che veicolano messaggi importanti, come ha cercato di fare nel corso della sua carriera con gli U2: «Mi piace la satira politica o la critica sociale, adoro What’s Going On di Marvin Gaye o The Times They’re A Changing di Bob Dylan ma I Saw Her Standing There dei Beatles resta la mia canzone preferita».

Una storia d’amore sulla pista da ballo, in cui Paul McCartney racconta l’emozione di vedere una ragazza dall’altra parte del locale, raggiungerla, tenerla per mano e ballare con lei. «Ha conquistato subito la mia immaginazione di ragazzino. Mi chiedevo: chi è la ragazza che ha ispirato questa canzone? Chi è la lei del titolo? Poteva essere la mia vicina di casa a Dublino. Poi ho capito di chi stava parlando Paul: la libertà. La sua, la nostra. Il rock’n’roll è il suono della libertà politica, sessuale, spirituale. È un grido di liberazione che ti incendia l’anima e ha sicuramente cambiato la mia vita».