Rock News
16/05/2023
Michael J. Fox ha dichiarato che guardare Leonardo DiCaprio nel film di Quentin Tarantino “Once Upon A Time In Hollywood” lo ha portato alla decisione di ritirarsi dalla recitazione per sempre.
Al grande protagonista della saga di Ritorno al Futuro è stato diagnosticato il Parkinson nel 1991 a 29 anni. Ha reso pubblica la diagnosi nel 1998 e nel 2020 l’attore di Ritorno al Futuro ha affermato di volersi ritirare definitivamente dal mondo del cinema.
In una nuova intervista con Empire, Fox ha dichiarato di aver preso la decisione di allontanarsi dalla scena grazie al film del 2019 di Tarantino, dopo una scena che gli ha ricordato delle difficoltà che affronta tutti i giorni.
Fox ha affermato che durante le riprese di The Good Fight, uno spin-off di The Good Wife, faticava a ricordare le battute a causa della sua malattia.
“Ho pensato a ‘Once Upon A Time in Hollywood’, c’è una scena dove il personaggio interpretato da Leonardo Di Caprio non riesce più a ricordare le sue battute. Torna nel suo camerino e si urla addosso allo specchio. Come un pazzo”.
Fox ha continuato: “Ebbi questo momento dove mi guardavo allo specchio e mi dicevo ‘Non riesco più a ricordare. Beh, andiamo avanti’”.
Recentemente, Michael J. Fox è tornato a parlare della sua quotidianità con il Parkinson, dicendo che sta diventando sempre più difficile conviverci. In un’intervista con CBS Sunday Morning ha detto a Jane Pauley che la malattia gli stava “bussando alla porta”: “Non mentirò. Sta diventando dura. Ogni giorno è più difficile del precedente, ma è così che funziona”.
“Ho affrontato un’operazione alla spina dorsale. Ho avuto un tumore nella spina, era benigno, ma interferiva con la mia capacità di camminare e poi ho iniziato a rompermi le ossa. Prima un braccio, poi l’altro. Poi il gomito, poi la faccia, poi la mano”.
“Cadere è un grande problema con il Parkinson, così come deglutire il cibo o prendersi la polmonite” ha continuato, dicendo come queste siano tutte “piccole cose che però hanno grandi effetti su di te”.
“Non si muore di Parkinson. Si muore col Parkinson” ha affermato il sessantunenne. “Ho pensato alla mortalità di questa cosa. Non arriverò a 80 anni”.
Questa settimana è stato pubblicato il film documentario sulla sua vita dal titolo “Still: A Michael J. Fox Movie”, diretto dal regista David Guggenheim.
Il film racconta la carriera dell'attore incluso il suo incredibile ruolo in Ritorno al Futuro, rare interviste e video riguardanti la sua ascesa negli anni Ottanta. Il film parla anche della sua diagnosi di Parkinson e di come Michael abbia perseverato e raccolto oltre 2 miliardi di dollari per la ricerca.
Nel docu-film la star di Ritorno al Futuro ha ricordato anche di aver assunto pillole di dopamina "come Smarties" per nascondere i primi sintomi del morbo all'inizio degli anni '90 e di aver tenuto in mano costantemente degli oggetti di scena sul set per nascondere i tremori: "C'era solo un motivo per cui prendessi quelle droghe: nascondere. Sono diventato un virtuoso nel regolare l'assunzione delle pillole in modo da raggiungere l'effetto esattamente nel momento e nel luogo giusto".
Ricordando il terrore provato dopo aver saputo della diagnosi, Michael J. Fox ha rivelato di aver reagito alla notizia iniziando a bere: “Non sapevo cosa stesse succedendo. Non sapevo cosa sarebbe successo. E avessi potuto bere solo quattro bicchieri di vino e magari uno shot? diventai un'alcoolizzato. Ma al giorno d'oggi sono sobrio da oltre 30 anni".
"Per quanto in basso potesse portarmi l'alcolismo, l'astinenza mi avrebbe fatto sentire peggio. Non potevo più sfuggire a me stesso" aggiungendo che fu la famiglia ad aiutarlo a uscire da quella terribile situazione, "Non puoi fingere in casa di non avere il Parkinson. Forse solo fuori casa avendo a che fare con altre persone che non sanno che ce l'ho"
Guarda il video della presentazione del docufilm Still: A Michael J. Fox Movie:
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