Rock News
11/05/2023
Ozzy Osbourne non è mai stato un appassionato di film dell’orrore: «La prima volta che ho visto L’Esorcista non sono riuscito ad arrivare fino alla fine, ero terrorizzato». Una dichiarazione sorprendente per un icona dell’heavy metal che tra i primi ha creato un immaginario dark e oscuro intorno alla musica, e ha trascinato il pubblico nelle atrmosfere della sua band, i Black Sabbath, che prende il nome da un classico horror del 1963 del regista italiano Mario Bava, I Tre Volti della Paura (che in Inghilterra esce con io titolo di Back Sabbath), interpretato anche da Boris Karloff, indimenticabile Frankenstein.
Ozzy Osbourne ha ricordato il momento esatto in cui ha visto il classico dell’horror del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dal romanzo L’esorcista di William Peter Blatty. Una storia terrificante che lo scrittore ha detto di aver preso da un articolo uscito sul Washington Post il 20 agosto 1949 che iniziava con queste parole: «In quella che è forse una delle più rilevanti esperienze del genere nella storia religiosa recente, un quattordicenne di Mount Rainier è stato liberato da un prete cattolico dalla possessione del diavolo, secondo fonti cattoliche riportate ieri».
Dopo il successo del libro uscito nel 1971, Blatty vende i diritti del film alla Warner Bors che contatta Stanley Kubrick e Mike Nichols (regista de Il Laureat con Dustin Hoffman) che rifiutano, e sceglie William Friedkin che ha appena vinto cinque Oscar per Il Braccio Violento della Legge (The French Connection) con Gene Hackman e Roy Scheider, considerato uno dei più grandi capolavori del cinema americano. Considerando che l’ispirazione viene da una storia presumibilmente vera, Friedkin sceglie di realizzare un film con uno stile realistico più simile al documentario che all’horror, ottenendo l’effetto di terrorizzare ancora di più lo spettatore.
In uno studio dello psichiatra americano James Bozzuto è stata addirittura identificata una sindrome da “nevrosi cinematografica” scatenata da L’Esorcista: «È un film che provoca effetti psicotici nei soggetti predisposti» e i migliori critici americani hanno scritto pagine su pagine per elogiare la realizzazione del film, la tensione narrativa e il senso di disagio provocato dalla storia della protagonista, Linda Blair. Persino Ozzy Osbourne non ha resistito: «Eravamo a Philadelphia e il nostro manager ci ha detto: dovete andare a vedere questo film, L’Esorcista! Eravamo tutti lì, i Black Sabbath, io ero il fottuto Principe delle Tenebre e morivamo dalla paura» ha raccontato Ozzy Osbourne, «Per riprendermi ho dovuto alzarmi e andare nella sala accanto e guardare La Stangata con Paul Newman e Robert Redford. È stato fantastico».
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