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Quella volta che Roger Waters definì la carriera degli U2 come "una marea di stronzate"

L'ex Pink Floyd sulla band di Bono: "Mi criticavano ma alla fine non hanno fatto altro che copiare quello che faccio io"

Quella volta che Roger Waters definì la carriera degli U2 come "una marea di stronzate"

06/04/2023

Nel documentario “Bono & The Edge: a Sort of Homecoming” girato a Dublino, il cantante degli U2 dice a David Letterman: “Sono consapevole del fatto che la band ha dovuto sopportarmi tante volte”. L’impegno sociale, le opinioni politiche espresse direttamente, la dimensione sempre più pubblica del personaggio che prende posizione sul mondo e oscura la rockstar sono solo alcune delle conseguenze della grandezza raggiunta dagli U2.

Non è facile stare in una band in cui il cantante passa il tempo a stringere mani ai presidenti” ha scherzato una volta The Edge. La rockstar che ha mostrato al mondo della musica che c’è un elemento in più nel settore dell’industria musicale che scrivere canzoni è stato Roger Waters, che ha usato la rilevanza globale dei Pink Floyd e poi della sua carriera solista per esprimere idee personali in modo teatrale e poi per diffondere messaggi e idee. Per questo, sia Roger Waters che gli U2 hanno diviso il pubblico e attirato critiche da parte della stampa ma anche delle altre band. E hanno finito per scontrarsi anche tra di loro. “Mi ricordo quando Bono ha criticato The Wall” ha detto una volta Roger Waters, “Gli U2 erano una giovane band e dicevano: ‘oh non sopportiamo tutta quella teatralità senza senso. Noi facciamo solo musica bla bla bla’ e cose del genere. Ma davvero? In realtà per tutto il resto della loro fottuta carriera non hanno fatto altro che copiare quello che faccio io, e continuano a farlo. Buona fortuna a loro, ma quante stronzate!”.

Bono non ha mai commentato le dichiarazioni di Roger Waters, che dimostra ancora una volta di avere solide opinioni, e l’energia per difenderle ad ogni costo. L’ultimo scontro è avvenuto nel 2022 sulla questione della guerra in Ucraina (che secondo Roger Waters “non è avvenuta senza una  provocazione”), quando alla Casa Bianca è stata letta da Nancy Pelosi una poesia in sostegno a Zelensky scritta da Bono. “Non è sufficiente che quel cretino di Bono vada ogni anno a Davos a intrattenersi piacevolmente con gli oligarchi del mondo?” ha scritto Waters su Twitter, “Dobbiamo anche sentire Nancy Pelosi recitare la sua stupida poesia?

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