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Ozzy Osbourne telefonò a Lemmy il giorno della sua morte: "Il rock era la ragione per cui si alzava dal letto ogni giorno"
Il Principe delle Tenebre: "non riuscivo a capire cosa dicesse, ma lui voleva parlare con me"
In una nuova intervista con la rivista Classic Rock, Ozzy Osbourne ha ricordato uno dei suoi migliori amici nel mondo del rock, un altro eroe del suono sfrenato e dell’atteggiamento ribelle che hanno creato l’estetica hard rock e metal, Lemmy dei Motörhead.
Ian “Lemmy” Kilmister è morto il 28 dicembre 2015, due giorni dopo aver compiuto 70 anni dopo aver combattuto contro una aggressiva forma di cancro: “Nell’aprile 2015 io e la mia band e i Motorhead abbiamo fatto un tour insieme in Sudamerica” ha raccontato Ozzy, “Ho notato che non stava bene, ricordo di avergli chiesto: tutto bene? Lui mi ha detto: ho dei problemi ai reni. Non pensavo fosse così grave. Lemmy era un brav’uomo e ha lasciato un grande vuoto nel rock’n’roll. Non era solo mio amico, era amico di tutti”.
Pochi altri musicisti sono stati così rispettati ed ammirati come Lemmy, fedele ad uno stile fin da quando ha lasciato la band psichedelica Hawkwind (che lo ha allontanato dopo un arresto per possesso di droga in Canada) per fondare i Motörhead nel 1975 con cui ha pubblicato 23 album (l’ultimo Bad Magic è del 2015) e ha letteralmente vissuto sul palco. L'ultima volta che è salito sul palco per gridare il motto dei Motörhead “We are Motorhead and we play rock’n’roll” è stato l’11 dicembre 2015 a Berlino, due settimane prima della sua morte. “Ha lavorato fino all’ultimo” ha detto Ozzy, “Il rock era la ragione per cui si alzava dal letto ogni giorno, se avesse detto “smetto, sono malato” forse sarebbe morto prima. Sono contento che sia finita così per lui.” Nell’ultimo periodo della sua vita, Lemmy ha dovuto rinunciare per ragioni di salute alle sue leggendarie abitudini, il Jack Daniel’s e le sigarette, ma secondo Ozzy: “Se qualcuno mi chiedesse chi è il simbolo del sesso, droga e rock’n’roll io risponderei Lemmy. Era tutto quello che il pubblico vuole. Ha vissuto come voleva fino alla fine. Aveva un appartamento a West Hollywood dietro l’angolo del suo bar preferito, il Rainbow. Gli ho chiesto: perché vivi qui? Mi ha detto: così posso uscire e andare al Rainbow a piedi senza guidare.” Lemmy e Ozzy hanno collaborato diverse volte nel corso della loro lunga carriera: “Mi ha influenzato molto, amavamo tutti e due i Beatles. Ha scritto anche dei testi per il mio album No More Tears, tra cui quello di Mama I’m Coming Home.” Un’amicizia che non è mai venuta meno, fino alla fine: Ozzy ha raccontato di aver parlato al telefono con Lemmy il giorno stesso in cui è morto. “Ma non riuscivo a capire cosa dicesse” ha detto, “Ho provato a farmi passare qualcuna delle persone che aveva intorno, ma lui continuava a prendere il telefono e a provare a parlare con me.”