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Foo Fighters, Dave Grohl rivela di avere grossi problemi di udito: "se foste accanto a me a cena non capirei una parola"

Nonostante la perdita dell'udito il rocker sostiene di avere il pieno controllo sul palco conoscendo i propri limiti

Foo Fighters, Dave Grohl rivela di avere grossi problemi di udito: "se foste accanto a me a cena non capirei una parola"

18/02/2022

Dave Grohl ha problemi di udito.

Si tratta senza dubbio di un rischio del mestiere, per un rocker che vive tra palchi e sale di registrazione, batterie e chitarre. In occasione di un’intervista con Howard Stern per il suo show omonimo su SiriusXM, il nostro Rock Ambassador ha rilasciato qualche dettaglio in più sulla condizione delle sue orecchie, raccontando: “Non mi faccio controllare le orecchie da molto tempo, ma so cosa mi diranno. ‘Hai danni all'udito - acufeni - nell'orecchio sinistro più dell'orecchio destro’. Il mio orecchio sinistro è un po' peggio del mio destro perché il rullante e il monitor, quando suono la batteria, sono da questa parte”.

Quando Stern gli ha fatto notare che, forse, degli in-ear monitor potrebbero aiutarlo a gestire meglio la cosa on stage, Grohl ha ammesso di non amare il loro utilizzo, sia perché non gli permettono di avere una percezione reale di quello che c’è attorno a lui, a livello di suoni, sia perché lo farebbero assomigliare ad un insetto: “Ho già provato ad usarli, molto tempo fa, ma il problema è che ti estromettono dal suono naturale e dall'atmosfera che c’è attorno. Io voglio essere in grado di sentire il pubblico di fronte a me e voglio essere in grado di girarmi e sentire Taylor [Hawkins ndr] proprio lì e poi sentire Pat [Smear ndr] e Chris [Shiflett ndr] e cose del genere. Ti incasinano la tua comprensione spaziale di dove sei sul palco […] Le mie orecchie sono fottutamente piccole e quei così, quando li inserisco, mi saltano fuori. E non voglio sembrare una mantide religiosa con queste cose su tutta la testa. Voglio andare là fuori e impazzire”.

Il frontman dei Foo Fighters, però, ha anche rincuorato tutti, sottolineando che riesce “a sentire minuziosamente tutto ciò che è stato fatto per una determinata canzone. Posso davvero. Detto questo, se tu fossi qui accanto a me a cena, non capirei una parola di quello che mi dici”.

Anche on stage, comunque, il rocker ha il pieno controllo dei suoni, grazie ad un collaboratore di fiducia che lavora con lui da più di trent’anni: “Ho lo stesso tecnico del suono, la persona che mixa i miei monitor, da 31 anni. Lui è dentro la mia testa. Quindi, anche se non sto usando gli auricolari, il suono sul palco per me è fottutamente perfetto, perché c’è lo stesso ragazzo, Ian Beveridge, da 31 anni, dai Nirvana”.

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