Rock News
04/01/2022
I Rolling Stones hanno concluso da poco il No Filter Tour, il primo tour della loro carriera senza Charlie Watts, il leggendario batterista scomparso il 24 agosto 2021 a 80 anni. Charlie Watts, che Mick Jagger chiamava “The Wembley Whammer” (perché era cresciuto in una casa al numero 23 di Pilgrims Way nel quartiere di Wembley a Londra) era il motore ritmico della band dal 2 febbraio 1963, quando ha suonato con loro per la prima volta all’Ealing Jazz Club di Londra.
Ron Wood, chitarrista dei Rolling Stones dal 1976, ha detto però che la band continua a sentire la sua presenza sul palco: «Il suo spirito è sempre con noi» ha detto durante la sua partecipazione all’Ireland Late Late Show, «Sono sicuro che Charlie è sempre con noi ogni volta che suoniamo». Ron Wood, 74 anni, ha ricordato anche l’ultima volta che lo ha visto: «Stavamo provando con Steve Jordan, il batterista scelto da lui stesso per sostituirlo e sono andato a trovarlo in ospedale due giorni prima che morisse. Era nel mio letto, nella Ronnie Wood Suite del Royal Marsden Hospital di Londra e mi ha detto: “non vedo l’ora di uscire da qui”. Io gli ho risposto: “Allora esci, Charlie, prenditi il tuo tempo”».
All’inizio di agosto Charlie Watts ha annunciato la sua intenzione di non partecipare al No Filter Tour interrotto dalla pandemia e ripreso nel settembre 2021 per recuperare da un intervento al cuore: «Per una volta sono andato fuori tempo» ha detto con una dichiarazione ironica. «Stava bene» ha detto Ron Wood, «Poi ha dovuto fare altre cure e non ha retto».
Nella stessa intervista il chitarrista degli Stones ha parlato anche dei propri problemi di salute (nel 2017 gli è stato diagnosticato un cancro ai polmoni) e ha lanciato un messaggio a tutte le persone che si trovano nella sua stessa condizione: «Dovete restare sempre positivi ed essere pronti a combattere. Io ho fatto in tre settimane i trattamenti che di solito si fanno in un anno e sono riuscito a sconfiggere il cancro. Ho fatto quattro visite di controllo e pochi giorni fa ho avuto il via libera dai medici per la quarta volta. Spero che il mio esempio serva ad aiutare altre persone malate: non smettete mai di lottare».
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