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Lo aveva già detto John Lennon ai tempi dei Beatles in una celebre intervista: «Se dovessimo dare un altro nome al rock’n’roll, faremmo prima a chiamarlo Chuck Berry». Angus Young degli AC/DC invece ha nominato Chuck Berry quando gli è stato chiesto di scegliere il musicista da inserire nella sezione Rock God dello show radiofonico della BBC “The Rock Show With Johnnie Walker”.
«E’ in assoluto il più importante chitarrista nella storia del rock. Aveva uno stile unico, combinava tanti elementi diversi, tra cui il blues e il jazz e li ha fusi in quello che è diventato il rock’n’roll. Semplice ma molto efficace». Il chitarrista degli AC/DC ha anche ricordato la volta in cui ha visto Chuck Berry dal vivo: «Adoravo il suo modo di esibirsi e la sua presenza scenica. Era uno di quegli artisti che quando saliva sul palco lo possedeva completamente». La storia musicale di Angus Young è iniziata da adolescente suonando un banjo riaccordato con sei corde, fino a quando la madre gli ha comprato una Gibson SG di seconda mano nel negozio di strumenti in fondo a Burleigh Street, la via nel quartiere di Burwood alla periferia di Sidney in cui è cresciuto in una famiglia con sei fratelli (e una sorella, Margaret) emigrata dalla Scozia durante l’inverno del 1963.
«Ho iniziato a interessarmi alla chitarra intorno ai 13 anni, e in quel momento Jimi Hendrix è comparso nella mia vita. Ho ascoltato Purple Haze e mi ricordo di aver pensato: come fa a suonare così?». Un’altra rivelazione è arrivata quando suo fratello Malcolm (con cui nel 1973 a 18 anni forma gli AC/DC) lo ha portato a vedere un concerto degli Yardbirds:
«Sono arrivati in Australia nel periodo in cui alla chitarra non c’era più Jeff Beck ma Jimmy Page. Era un suono che ti colpiva, non potevi rimanere indifferente. Poi è arrivato Hendrix che ha portato tutto ad un livello più alto». Quando ha iniziato a suonare (la sua prima band si chiamava Kantuckeee), Angus non si sentiva particolarmente dotato: «Un sacco di ragazzi che conoscevo ascoltavamo una canzone e riuscivano a capire le note, io no. Dicevo a Malcolm: tu tira giù le note e mostramele e io le suono. Succedeva sempre così». Angus Young è entrato nella storia del rock per la sua tecnica veloce e potente e per aver trasformato le sequenze di accordi classiche del blues in alcuni dei riff più definitivi dell’hard rock, ma ha detto di aver preso ispirazione da tanti generi musicali diversi grazie all’influenza dei suoi fratelli: «A casa mia suonavano tutti, mia sorella Margaret mi faceva ascoltare tantissimi dischi diversi perché sapeva che mi piaceva variare. Così prendevo un po’ da Chuck Berry, un po’ dal folk, un po’ anche dal jazz. Una volta ho ascoltato Louis Armstrong e ho imparato a rifare un suo assolo di tromba con la chitarra» ha detto Anugs, «La mia lista di influenze va dalla A alla Z».
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