Rock News
18/05/2021
Blackie Dammett, padre di Anthony Kiedis, è morto lo scorso 12 maggio all’età di 81 anni.
Dammett, vero nome John Kiedis, era malato di demenza senile da qualche anno. A dare la notizia della sua scomparsa la pagina Facebook We Support Blackie Dammett, nata per promuovere e sostenere la pubblicazione della sua autobiografia Lords of the Sunset Strip, uscita effettivamente nel 2013.
Dammett fu anche attore, con ruoli in Magnum PI, Arma Letale, Starsky and Hutch e Giudice di Notte.
Come genitore, si può dire che Blackie non seguì un tipo di educazione canonica, per il figlio Anthony: dalla biografia del cantante, Scar Tissue, si viene a sapere che fu proprio il padre ad introdurre la voce dei Red Hot Chili Peppers all’uso di alcune sostanze stupefacenti e anche a fargli conoscere delle prostitute. Blackie stesso, in alcune interviste, ammise di essere sempre stato piuttosto libertino con il figlio, di averlo fatto crescere in mezzo a tutto ciò che lui stesso amava. Dammett fu, presumibilmente, anche uno spacciatore, a tempo perso.
Quando i Red Hot Chili Peppers diventarono celebri, a Kiedis senior venne dato il compito di gestire il fan club della band. La sua presenza si fa sentire anche in alcuni brani: i fan più accaniti sapranno che le canzoni The Hunter (dall’album The Getaway del 2016) e Savior (dall’album Californication del 1999) sono state ispirate dalla sua figura.
Subito dopo la pubblicazione della sua autobiografia del 2013 gli fu diagnosticata la demenza e il suo stato di salute è andato via via peggiorando, fino al decesso del 12 maggio scorso.
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