Rock News
08/05/2020
L'8 maggio 1970 i Beatles pubblicavano il loro canto del cigno, "Let It Be"
Un album registrato prima di Abbey Road ma rilasciato alle stampe negli ultimi giorni di vita del gruppo. I Fab Four non erano più quelli che avevano dominato gli anni '60, la mania per la perfezione nel suono e nella composizione con questo lavoro avrebbe dovuto lasciare spazio alla creatività, all'improvvisazione, ad una registrazione in presa diretta che forse avrebbe dovuto riportare la band alle origini.
Ecco 5 + 1 cose che forse non conoscete sulla storia di questo grande ultimo album della band formata da Paul McCartney, George Harrison, John Lennon e Ringo Starr:
L’album "Let it Be" è stato concepito come una vera e propria reazione contro il modo in cui i Beatles avevano registrato fino a quel momento. Invece che sovraincidere e modificare ogni parte delle loro registrazioni, cercando la perfezione nel suono e negli effetti, la band con questo progetto voleva registrare un album in presa diretta in studio, come se fosse un concerto. Ecco perché originariamente avrebbe dovuto chiamarsi "Get Back", sottolineando il ritorno dei Fab Four alle origini del loro rock and roll, anni luce di distanza dalla perfezione così tanto inseguita per un decennio. Il problema riguardo all’uscita tardiva di “Let It Be” era che la band viveva ormai nella totale discordia tra i quattro membri del gruppo e nessuno voleva ordinare mettere mano alle canzoni registrate. Ecco il motivo per cui uscì dopo “Abbey Road”.
Inizialmente la band voleva registrare “Let It Be” dal vivo, davanti ad un pubblico. Vennero discusse varie location dai membri della band. John Lennon disse che qualcuno ipotizzò di registrarlo all’interno del Colosseo a Roma e che "Paul avrebbe persino suggerito di utilizzare una barca in mezzo all'oceano". George Martin, lo storico produttore della band, dopo qualche anno dall’uscita del disco rivelò che il gruppo pensò di registrarlo addirittura in Tunisia, in mezzo al deserto.
Durante le sessioni di registrazione, le tensioni tra George Harrison e Paul McCartney arrivarono a dei livelli insostenibili, tanto che Harrison lasciò più volte lo studio. Una volta se ne andò a casa e scrisse "Wah-Wah": "Mi aveva fatto venire un tale mal di testa!” (in gergo Wah-Wah). Quella canzone non venne inclusa nella track list di "Let it Be", ma successivamente venne registrata per essere inclusa nel suo album solista del 1970 "All Things Must Pass". In quella versione la chitarra venne suonata dal grande Eric Clapton.
Sebbene registrata nel 1969 e pubblicata all’interno di "Let it Be" nel 1970, la canzone "One After 909" rappresenta una delle prime collaborazioni tra John Lennon e Paul McCartney. Il brano infatti venne scritto nel 1959.
Negli Stati Uniti, i preorder dell'album batterono ogni record stabilito fino a quel momento, superando le 3,7 milioni di unità. Quando il disco arrivò nei negozi l'etichetta mostrava l’immagine di una mela rossa invece della tipica verde, marchio di fabbrica della band. Forse avrebbe dovuto rappresentare una mela bacata o marcia?
La foto originariamente prevista per la copertina dell’album venne scattata nella stessa tromba delle scale utilizzata dai Beatles per il loro primo album "Please, Please Me" nel 1963. Quella copertina venne scartata, ma apparve successivamente all’interno delle due raccolte di successi "1962-1966 (The Red Album)" e "1967-1970 (The Blue Album)" del 1973.
Rock News