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Metallica, Lars Ulrich: “La band potrebbe registrare un nuovo album in quarantena”
Il batterista spiega come la band sta vivendo questo difficile momento di isolamento sociale dettato dall'emergenza coronavirus
Lars Ulrich è stato intervistato da Marc Benioff durante una live chat e ha raccontato come la band sta trascorrendo questo periodo di quarantena e quali sono i progetti futuri. “Nelle ultime 4-6 settimane io e gli altri abbiamo avuto diverse conversazioni – ha spiegato il batterista – i quattro componenti dei Metallica si mettono in contatto una volta a settimana tramite Zoom ed è bellissimo sentirci. Ovviamente ciascuno di noi si trova in quattro posti diversi, anzi, in quattro stati diversi per l’esattezza – ha sottolineato per poi continuare – uno degli argomenti di conversazione di queste videoconferenze settimanali è stato il futuro. Cosa accadrà andando avanti? Come saranno i prossimi mesi? Come sarà il resto dell’anno? E poi ovviamente ci chiediamo come saranno i prossimi dieci anni per quanto riguarda il modo in cui lavoriamo, come componiamo musica, come la registriamo, come la condividiamo e, insomma, come sarà tutto questo con tutte le incertezze che abbiamo davanti a noi”.
Considerando che i Metallica di recente sono stati un po’ lontani dalle scene a causa della riabilitazione di James Hetfield, molti fan si chiedono quando potranno ascoltare un loro nuovo album: “Posso garantirvi che ne stiamo parlando molto – ha sottolineato Ulrich – ci stiamo chiedendo come fare dei nuovi album. Come si realizzeranno i film? Come si continuerà a produrre arte? Come sarà poi possibile condividerla in questa nuova realtà? Anche se dovessimo riuscire a comporre, ci sono tante persone che normalmente lavorano per realizzare software e programmi necessari per la registrazione di un disco che stanno riflettendo su come Lars, James, Kirk e Rob possano riuscire a realizzare un nuovo album dei Metallica in quattro diversi luoghi di quattro stati diversi. È qualcosa di cui ovviamente siamo entusiasti, ma molto dipenderà dalle disposizioni per la sicurezza e da un’eventuale seconda ondata del virus. Chi può sapere cosa accadrà nel mondo tra sei mesi? Tuttavia – ha proseguito - nel bene o nel male, l’unica cosa certa quando si ha a che fare con delle persone creative, è che non riescono a stare ferme per troppo tempo. Ecco perché posso dirvi che, durante le nostre videochiamate settimanali, noi parliamo sempre di come potremo fare per continuare a essere una band. Ci sono fasi diverse nella storia di una band, ma quella dalla quale siamo partiti 37 anni fa, nonché quella di base, è che bisogna avere delle persone che suonano insieme. Il fatto che poi la propria musica venga condivisa in tutto il mondo e metta in contatto milioni di persone, è qualcosa che viene molto più tardi ed è un fattore completamente diverso”.
“Alla base di tutto, però – ha continuato – ci sono quattro persone in una stanza, oppure collegate tramite Zoom, che fanno musica insieme. Posso dirvi che tutti noi siamo molto curiosi di sapere come questo potrebbe essere. Ciò vuol dire che i Metallica realizzeranno un disco in quarantena? Non posso dirvelo perché, ancora una volta, non so per quanto tempo durerà il lockdown. Tuttavia, se tutti noi saremo costretti a stare in casa altri sei mesi o un anno, allora posso dirvi che ci sono davvero buone possibilità che questo accada”.
Ulrich, insomma, non esclude nessuno scenario ma, allo stesso tempo, preferisce essere realista, vista la situazione attuale. Come accaduto per tante altre band, tra l’altro, anche per i Metallica tutti gli impegni sono saltati; proprio questa settimana i musicisti avrebbero dovuto fare un tour in America Latina ma tutto è stato rimandato all’autunno. Il problema , però, è che nessuno ha la certezza che i concerti si possano fare in autunno, in quanto non possiamo sapere se la pandemia tra qualche mese sarà finalmente finita. “Non so che ne sarà delle date riprogrammate – ha detto, infatti, Ulrich – ovviamente spero che potremo suonare e riunire le persone attraverso la musica, ma sappiamo tutti che ci sono molte probabilità che questi concerti non si terranno. L’idea di radunare migliaia di persone nelle location degli shows al momento forse non è quella giusta per la salute e la sicurezza di tutti nel 2020. Il fatto che non possiamo sapere cosa succederà nei prossimi mesi ci obbliga ad arrenderci di fronte alla realtà”.
Sebbene sui concerti le incertezze siano tante, il batterista non esclude, però, che i Metallica possano tornare a lavorare insieme in tempi relativamente brevi: “Forse la band, tra un mese o due, potrà riunirsi nello studio nella California del Nord, se la quarantena finirà – ha detto in proposito – al momento comunque chi di noi ha una vena creativa la sta utilizzando per provare a cercare nuovi modi per essere creativi e penso che questi siano grandi insegnamenti che tutti noi possiamo apprendere dalla devastazione che sta interessando il mondo intero in questo momento”.
Per la band, insomma, è davvero difficile riuscire a immaginare un futuro diverso da quello che avevano ormai programmato da tempo: “Penso alle persone come me – ha proseguito Ulrich – alle persone della band, a quelle del nostro staff, noi ci troviamo bene nel programmare tutto ciò che ci aspetta in futuro. Potrei facilmente dirvi come sarebbe stato il resto del mio 2020 e potrei persino iniziare a dirvi come sarebbe stato il mio 2021. Noi abbiamo programmato tutto molti anni fa - ha raccontato – sappiamo esattamente dove saremo perché i nostri calendari e i nostri iPhones sono pieni di appuntamenti e di posti dove dovremmo andare e così via. Penso che tutto questo – ha concluso - sia una grande lezione per le persone come noi, a cui piace controllare ogni singolo elemento della propria esistenza, perché all’improvviso ci siamo ritrovati seduti qui, per la prima volta nella nostra vita, senza sapere come sarà il resto dell’anno”.