Rock News
10/04/2020
Stephen King, intervistato da NPR, ha parlato del parallelismo che inevitabilmente in molti stanno facendo tra la realtà e i suoi romanzi in questi giorni in cui la pandemia di Covid-19 sta mettendo duramente alla prova tutto il mondo.
Nel 1978 il maestro dell'horror pubblicava The Stand (conosciuto in italia con il titolo L'ombra dello scorpione), un romanzo post apocalittico in cui raccontava l'epidemia di un virus letale noto come "Capitan Trips". Ormai è da marzo che si parla di similitudini con il suo best seller e lo scrittore non può far altro che dirsi dispiaciuto. Stephen King ha raccontato di aver più volte rassicurato i suoi lettori scrivendo su Twitter: "No, il coronavirus NON è come The Stand. Non è affatto così letale. Si può sopravvivere. Mantenete la calma e prendete tutte le ragionevoli precauzioni".
Tuttavia King ha anche ammesso che, a suo avviso, una simile pandemia era destinata a verificarsi in una società come la nostra, in cui ormai gli spostamenti e i viaggi fanno parte della quotidianità.
Ma The Stand non è l'unico romanzo dello scrittore di cui si parla tanto in questo particolare momento. Il tema così attuale dell'isolamento e del distanziamento sociale fa pensare molto anche a The Shining.
Lo scrittore dice che in questo momento sono in molti a soffrire di una sorta di "febbre da cabina" che produce una serie di emozioni negative, come paura e angoscia. E lui stesso prova queste emozioni, ma il fatto di essere costretto a casa gli ha permesso di fare grandi progressi su un romanzo al quale sta lavorando. "Non c'è molto da fare e questo è un buon modo per sfuggire alla paura", ha ammesso, facendo riferimento alla paura di uscire e contrarre il virus o contagiare altre persone.
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