Rock News
05/03/2019
Il suicidio del cantante dei Prodigy, Keith Flint, ha lasciato tutti senza parole e adesso sono tante le voci che si rincorrono sulle possibili cause del suo tragico gesto. Il musicista è stato ritrovato morto a soli 49 anni nella sua villa di campagna nell’Essex, casa che fino a tempo fa condivideva con sua moglie, la dj giapponese Mayumi Kai.
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Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Sun, Keith e sua moglie erano in realtà separati da tempo e stavano per porre definitivamente fine al loro matrimonio procedendo con il divorzio. Proprio a causa di questa situazione, pochi giorni fa il cantante avrebbe messo in vendita la villa dell’Essex a malincuore, poiché pare fosse molto legato a questa casa; stando a quanto riportato dal tabloid, inoltre, Keith nell’ultimo periodo avrebbe iniziato a soffrire di depressione proprio a causa di questa situazione.
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A Mayumi, che al momento della morte del marito si trovava in Giappone, sarebbe stata intestata una parte della villa tramite un atto ufficiale sottoscritto di recente. La dj e il cantante si sono sposati nel 2006 con una grande festa piena di ospiti illustri. In un’intervista di qualche anno fa, Keith raccontò così il loro primo incontro: “Eravamo in tour e a un certo punto lei entrò nella stanza dove stavamo noi e sapete come vanno queste cose. Io non riuscivo a parlare, mi travolse subito. In quel momento ho capito che dovevo farla finita sia con la droga che con il sesso occasionale. Ci diamo sempre tutti da fare in questo senso, ma io mi ero stufato”. In passato, tra l’altro, Flint ha già sofferto di depressione e ha sempre detto che è stata Mayumi a salvarlo.
E invece, almeno stando a quanto emerso finora, alla fine il cantante è purtroppo ricaduto in quel tunnel, proprio a causa della rottura con la moglie. Nonostante questo, sabato scorso, appena due giorni prima del suicidio, Keith si era fatto vedere in pubblico, partecipando a una gara podistica di 5 km, la Parkrun a Chelmsford, capoluogo della Contea dell’Essex, poco distante da Dunmow, la città dove viveva. L’evento probabilmente ha rilevanza solo in ambito locale e la partecipazione del cantante sarebbe passata inosservata se non fosse stato per il racconto di alcuni presenti, tra i quali quello del giornalista e runner Rob Hadgraft: “La triste notizia su Keith Flint arrivano solo due giorni dopo la gara in cui è apparso in grande forma e di ottimo umore alla Parkrun di Chelmsford – ha twittato – gara durante la quale ha anche stabilito il suo record di 21 minuti”.
Sad news about #KeithFlint - comes only two days after he'd looked in great shape and spirits, storming round the Chelmsford Parkrun in a PB of around 21 minutes. pic.twitter.com/bBy1Vvh4JK
— Rob Hadgraft (@RobHadgraft) 4 marzo 2019
In queste ore sono tanti gli artisti e gli addetti ai lavori del mondo della musica che stanno rendendo omaggio a Flint. Tra questi c’è anche Emily Eavis, l’organizzatrice del Glastonbury Festival: “Siamo così addolorati per la notizia della morte di Keith Flint – ha scritto su Twitter per poi rivelare – ha suonato qui così tante volte con i Prodigy e li avevamo anche ingaggiati per l’edizione del 2019. Era davvero un frontman incredibile”. Eavis ha poi condiviso una clip della prima esibizione della band al suo festival, risalente al 1997.
We are so saddened to hear about the passing of Keith Flint. He’s played here so many times with the Prodigy and was booked for 2019. What an incredible frontman. Here’s a clip from ‘97 when they were the first dance band to headline Glastonbury - a huge, unforgettable moment. pic.twitter.com/9fxKBonfVa
— Emily Eavis (@emilyeavis) 4 marzo 2019
Fino a due giorni fa, insomma, Flint sembrava stare bene e aveva anche dei progetti con i Prodigy, tra i quali, appunto, la partecipazione al Glastonbury Festival; nonostante questo, però, evidentemente il cantante non è riuscito a sconfiggere la depressione e, purtroppo, si è arreso.
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