Rock News
02/05/2018
La Gibson ha dichiarato il fallimento.
La storica azienda americana, che produce chitarre dal 1894, ha fatto ricorso al capitolo 11 del Codice fallimentare degli Stati Uniti, la clausola che consente alle aziende in difficoltà di ottenere agevolazioni per ripianare i propri debiti.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la società non verrà chiusa ma sarà riorganizzata, eliminando però la divisione che produce cuffie, casse e altri accessori elettronici. La produzione tornerà a concentrarsi esclusivamente sulla liuteria e sulle storiche chitarre, vero e proprio core business dell'azienda.
Nel corso degli anni Gibson Brands Inc. ha maturato più di 150 milioni di dollari di debiti, ma secondo CNN e Bloomberg potrebbero arrivare fino a 500 milioni. Gli istituti di credito, secondo i documenti del tribunale, forniranno fino a 135 milioni di dollari all'interno di un nuovo prestito per mantenere la società in attività.
L'amministratore delegato della società, Henry Juszkiewicz, che si è trovato in disaccordo con i creditori negli ultimi mesi, secondo l'accorso continuerà con la società all'uscita dalla bancarotta "per facilitare una transizione senza intoppi".
Gibson, fondata nel 1894, vende oltre 170.000 chitarre all'anno in 80 paesi. Le sue chitarre sono fabbricate negli Stati Uniti, con fabbriche a Nashville e Memphis, nel Tennessee e a Bozeman, nel Montana. Vende anche monitor da studio, cuffie, giradischi e altri strumenti musicali. La produzione degli storici strumenti musicali, secondo quanto riportato nei documenti del tribunale, da lavoro ad almeno 875 persone.
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