Rock News
24/10/2025
Durante una recente intervista Robert Plant ha raccontato la genesi del suo nuovo album solista "Saving Grace", nato assieme all'omonima band folk blues con cui ormai da sei anni gira i palchi di tutto il mondo. Il progetto è nato con la missione della ricerca di un suono folk-blues che ha definito “bucolico”.
Si tratta di un album che secondo lo stesso Plant “Non doveva neanche uscire. Avevo deciso di non fare più dischi e di fare solo concerti dove volevo e quando volevo. Non era la fine della mia carriera, avevo solo deciso che era abbastanza”.
È stato il lavoro con i Saving Grace a fargli cambiare idea, soprattutto perché la band gli ha permesso di reinterpretare la musica che ha formato la sua identità artistica, partendo dalle influenze celtiche fino ad arrivare al folk acustico: “Ci sono tantissime canzoni che ormai conosciamo molto bene e che fanno parte del canone della musica popolare contemporanea degli ultimi 50 o 60 anni e che conosco molto bene”.
Dai primi anni duemila, quando ha registrato a Nashville il primo album in collaborazione con Alison Krauss Raising Sand premiato con cinque Grammy nel 2008(il secondo è Raise the Roof uscito nel 2021), Robert Plant ha immaginato la sua carriera da solista come una serie di collaborazioni che gli avrebbero fatto trovare un senso di immediatezza e nuove ispirazioni: “Nashville è stata la mia rinascita. Sapevo fin dove potevo arrivare da solo e sapevo anche di non poter tornare dalla mia band, perché la mia band non c’era più”.
I Saving Grace sono un collettivo musicale con cui Robert Plant non canta tutti i brani, ma lascia spazio anche alla voce di Suzi Dian: “Non è il momento di fare la superstar” ha scherzato, “Continuerò a suonare con questi ragazzi fino a quando la musica che facciamo rimarrà così buona. Credo che lo sarà. Anzi crescerà e andrà oltre”.
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